Frasi come nei Baci Perugina, da gustare e per riflettere, i "333 reati linguistici" sono tutti in ordine alfabetico. "La capra crepa" è il nuovo libro di Aldo Dalla Vecchia, scrittore e autore tv, che già dal titolo "spiritoso, vagamente evocativo, musicale e complicato da pronunciare" vuole essere una guida leggera e divertente, ma anche utile per conoscere meglio la lingua italiana e correggere gli errori in cui incappiamo spesso senza neanche accorgercene. La prefazione è di Annamaria Bernardini de Pace, l'autore si racconta a Tgcom24.
Aldo come è nata l'idea?
In modo divertente. Sono un grande lettore di giornali e quotidiani, li leggo con il taglierino. Mi ritaglio tutte le cose che mi piacciono e sto molto attento ad errori e refusi e all'italiano spesso pessimo che leggiamo. Mi ricordo che un giorno mi colpì la parola 'gelicidio'. Mi sembrava una parola con la valenza un po' da serial killer, ho fatto un piccolo post su Facebook con un commento e ha riscosso tantissimo successo. Così ho riproposto un altro post con un'altra parola e un amico mi ha suggerito una rubrica, e un po' come una mela al giorno ho selezionato il peggio dai media.
Conosciamo davvero l'italiano?
La nostra lingua è la più bella del mondo ma la contaminiamo troppo con parole inglesi e ci riempiamo la bocca con espressioni latine quasi sempre sbagliate. A me è capitato spesso di sentire 'super partners'... Poi ci sono le parole come apericena, aperisushi e aperidolci... L'italiano è una lingua viva in evoluzione ma anche il pessimo italiano non ha fine...
Ci sono però nuove parole che anche il vocabolario accoglie...
I nuovi termini vanno accolti ma senza imbastardire la lingua...
Sono tutti reati?
Dei miei 333 reati linguistici alcuni sì, altri sono sciocchezze, altri modi abusati come 'anche no', altri sono mode. Ma ci sono anche errori come 'qual apostrofo è'... Ci sono anche alcuni problemi di pronuncia...
Anche tu hai dovuto studiare?
Per redigere il libro sono diventato un grandissimo consultatore di Treccani e Accademia della Crusca. Mi sono impegnato in maniera puntigliosa ma con divertimento e leggerezza, per essere istruttivo ma non maestrino.
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La parola che ti fa più orrore?
Appena sento apericena mi si rizzano i capelli in testa ma 'anche no' e l'aggiornamento 'anche basta' e tutte le parole in inglese che non vogliono dire nulla come 'smart, top'.. E le professioni? Tutte fumose e oscure che non vogliono dire nulla: per dire direttore ormai ci sono 12 cariche in inglese. E' direttore, stop.
Il reato più grave?
Gli apostrofi dove non ci vanno...
La prefazione è dell'avocato Annamaria Bernardini de Pace...
E' una fortissima lettrice e amante della lingua italiana, quando ha letto il libro ha trovato tante cose che le danno fastidio, ha scoperto qualcosa che anche lei non sapeva. E mi ha dato uno spunto che ha scritto nella prefazione: regalare questo libro può essere molto utile e divertente perché possiamo criticare gli errori e correggere qualcuno senza che si offenda.