Verissimo, Fabrizio Corona: “Le parole di Nina al Gf? Pietose"
L’ex fotografo dei vip parla anche della sua rottura con la Provvedi: "Silvia? Non possiamo lasciarci così”
Le parole di Nina Moric al Grande Fratello sono state “pietose e vergognose”, mentre per Silvia Provvedi “provo un sentimento che non ho mai provato in vita mia e che non riesco neanche a descrivere”. Così Fabrizio Corona, durante l’ultima puntata di Verissimo e nella sua prima apparizione televisiva in due anni, ha parlato delle sue donne. Se con la madre di suo figlio Carlos Maria, che al programma di Barbara D’Urso aveva parlato dell’”ingiustizia” con cui le era stato tolto l’affidamento del ragazzo, non vuole avere più niente a che fare (“non risponderò più alle sue telefonate”, ha tuonato), con Silvia vuole tentare il tutto e per tutto per riconquistarla, ora che la loro storia sembra al capolinea: “Un amore così non può finire così. Io ho sbagliato, ho le mie colpe – ha ammesso -. Ma non riesco a fare a meno di lei, per me è un punto di riferimento fondamentale. Farò di tutto per riconquistarla”. L’ex fotografo dei vip ha parlato anche della sua ex Belen Rodriguez, con cui è stato recentemente paparazzato, definendola: “La storia più importante, tra quelle del passato”. E di suo padre, il giornalista Vittorio Corona: "Un incorruttibile, mentre io sono stato corruttibile, ho sbagliato tanto – ha spiegato -. Non sono mai andato a trovarlo al cimitero, non riesco ancora perché vorrei attendere di costruire qualcosa di importante". Immancabile il suo lungo racconto della complessa vicenda giudiziaria che lo riguarda, e per la quale è stato in carcere fino a pochi mesi fa. “Il carcere non mi ha cambiato, ma mi ha reso una persona migliore, perché ho avuto tempo per leggere e studiare, e oggi conosco la legge meglio di qualsiasi avvocato penalista”, ha spiegato. “Porto rabbia e covo vendetta. E l’avrò", ha aggiunto, definendo poi la sua vicenda come “un’ingiustizia sotto tutti i punti di vista”. In particolare, la revoca dell’affidamento in prova ai servizi sociali, che l’ha riportato dietro le sbarre nell’ottobre 2016, è stato per lui “l’atto più vergognoso della storia della giustizia italiana”, per il quale anche suo figlio Carlos Maria “ha avuto un trauma che non scorderà più”.
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