La legge per i figli delle vittime di femminicidio ha avuto la sua prima applicazione a Siracusa dove il gip Andrea Migneco ha accolto la richiesta della procura di disporre il sequestro conservativo dei beni mobili e immobili, per il valore di un milione di euro, di Paolo Cugno, il bracciante agricolo di 27 anni che il 17 marzo ha ucciso la compagna, Laura Petralito, a coltellate. La giovane, di 20 anni, ha lasciato due figli, una bimba di 10 mesi, avuta con Cugno, e un bimbo di 3, avuto da una precedente relazione andata male.
"Abbiamo chiesto e ottenuto il sequestro conservativo dei beni dell'indagato applicando la nuova legge - ha affermato il procuratore Francesco Paolo Giordano -, è di molto inferiore a quella cifra che il giudice ha indicato come la somma che dovrebbe assicurare il futuro dei bambini di laura se e quando la condanna del suo compagno diventerà definitiva". Paolo Cugno è infatti un bracciante agricolo, ora rinchiuso nel carcere dopo la confessione.
Già dopo la condanna di primo grado i giudici potranno disporre una provvisionale del 50 per cento in favore dei bambini, come scrive Repubblica. "Ma come dice la legge approvata poco dopo l'omicidio di Laura, a piccoli dovrà essere garantito il diritto allo studio e poi l'avviamento al lavoro, attingendo dal fondo di due milioni di euro finora riservato alle vittime di mafia e terrorismo". Inoltre quando saranno maggiorenni se lo vorranno potranno cambiare il loro cognome.