TRAGEDIA IN DIRETTA

Francavilla, lo psichiatra che ha cercato di fermare Filippone: "Non ho rimpianti, non c'era niente da fare"

Massimo Di Giannantonio, ordinario all'università di Chieti, dice che non c'erano speranze: "Ero a un metro da lui"

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Non ha rimpianti Massimo Di Giannantonio, lo psichiatra che, sotto il viadotto dell'A14 a Francavilla (Chieti), ha cercato di convincere Fausto Filippone a desistere dal proposito di suicidarsi, nelle sue ultime ore di vita prima di lanciarsi nel vuoto e di farla finita. "Ero a un metro da lui, ero lì quando si è lanciato. Ma non c'era nulla da fare", dice in un'intervista a NewsMediaset.

"Filippone - ricorda lo psichiatra - continuava a ripetere che aveva fatto delle cose terribili, che non sapeva perché le aveva fatte e che l'unica soluzione era di togliersi la vita. Io ho cercato di dirgli che, nonostante tutto quello che fosse accaduto, c'era un futuro possibile, ma lui non ascoltava. Non era in grado di recepire nè di interagire e continuava a ripetere ossessivamente la narrazione di quello che era accaduto".

Di Giannantonio sottolinea che, al momento del suicidio, "eravamo rimasti praticamente da soli. Ha cominciato a guardare con insistenza verso l'abisso. In qualche modo stava cercando di superare le ultime resistenze che lo tenevano attaccato alla vita". Infine, lo psichiatra assicura di non avere rimpianti e dice: "Ho una profonda pena, una profonda sofferenza, un profondo disagio, ma ho visto che sono state messe in campo al meglio tutte le possibilità per salvare la vita di questa persona".