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Spose bambine, un milione di firme contro la condanna a morte di Noura

Sudan: la donna, costretta a sposarsi a 13 anni, aveva ucciso il marito dopo essere stata violentata

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Per evitare di essere violentata di nuovo dal marito Noura Hussein, una delle tante spose bambine del Sudan, aveva ucciso quell'uomo e per questo omicidio è stata condannata a morte. Italians for Darfur, insieme con gli avvocati di Noura, ha lanciato una mobilitazione internazionale raccogliendo quasi un milione di firme per salvarla.

La petizione, diffusa online su Change.org e appoggiata da diverse altre associazioni, arriva molto vicino al milione di firme proprio nel giorno in cui è stato depositato il ricorso contro la sentenza di morte per la giovane sudanese.

Italians for Darfur ha già contribuito in passato ad aiutare Meriam Ibrahim, la donna che, sempre in Sudan, fu condannata a morte per apostasia al'ottavo mese di gravidanza e scarcerata, sull'onda di una campagna internazionale di mobilitazione, nel 2015.

"Ci appelliamo al presidente sudanese - dice Antonella Napoli, presidente di Italians for Darfur -, insieme alle organizzazioni e al popolo del Sudan, affinché riconosca la clemenza a Noura. E auspichiamo che questa vicenda possa portare a un cambiamento nella società sudanese affinché si garantisca la protezione e la salvaguardia dei diritti di donne, adolescenti e bambine, come previsto nella Dichiarazione universale delle Nazioni Unite per i diritti fondamentali dell'uomo e indicato dagli Obiettivi di sviluppo sostenibile".

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