"Di a da in con su per tra fra Shakespeare", storia di un amore-odio
Il Teatro Manzoni ospita il teatro Ringhiera per il suo ultimo spettacolo di stagione, in scena dal 23 al 25 maggio
Ultimo spettacolo in cartellone per il Teatro Manzoni di Milano, che chiude la sua brillante stagione con "Di a da in con su per tra fra Shakespeare", (dal 23 al 25 maggio) scritto, diretto e interpretato da Serena Sinigaglia, con Arianna Scommegna e Mattia Fabris del Teatro Atir Ringhiera. Una conferenza-spettacolo sul "come e sul perché si mettono in scena Shakespeare e i classici, sull'"odio-amore" della regista per il grande drammaturgo inglese e sull'"importanza del teatro come esperienza umana e sociale"...
Sfrattato a causa di importanti lavori di ristrutturazione dalla sue sede storica a inizio stagione,
il Teatro Rnghiera ha potuto continuare la sua attività portando in giro il cartellone e trovando
ospitalità di volta in volta in vari teatri milanesi: "E' insolito essere al Manzoni per noi del Ringhiera, raccontiamo storie diverse, ma questa trasversalità e questa contaminazione fanno bene al teatro, soprattutto in questo momento in cui bisogna unire le proprie forze per migliorare il livello della nostra cultura...", dice la Sinigaglia: "
Milano si è dimostrata una città con tante case in cui il viandante può ripararsi e questo è un messaggio importante".
Alla base dello spettacolo, tra le colonne portanti del Ringhiera, c'è Shakespeare, ma c'è soprattutto il teatro come luogo dove fare
esperienza sociale e pubblica della cultura. Ed è questo che succederà sul palcoscenico del Manzoni.
Serena, Arianna e Mattia racconteranno come si mette in scena un grande classico e soprattutto perché lo si fa. "E' importante recuperare la dimensione umana e pubblica del teatro, ripartire dalle ragioni che stanno dietro ad un
grande amore". E il grande amore è quello di
Serena Sinigaglia proprio per Shakespeare. "Di a da in con su per tra fra Shakespeare" è la storia di questo amore, della consapevolezza maturata negli anni dalla regista, di come i grandi maestri classici, "possano aiutarci a illuminare la via per ritrovare noi stessi dentro all’opera e fare così esperienza di cultura".
In scena risme di fogli poggiate a terra, ma che svolazzano verso l'alto: "Le opere di Shakespeare, ancorate al terreno, che fanno palpitare il cuore e elevano verso il cielo...". Serena racconta la sua storia davanti a un leggio: "Di come io e Shakespeare ci siamo prima odiati e poi amati pazzamente”, spiega la regista. “La storia della mia giovinezza e del mio mestiere. La storia di come sono arrivata a mettere in scena, appena ventenne, Romeo e Giulietta e Re Lear. La storia di una prima volta, la prima volta che scoprivo quanto vicina e toccante può essere la parola di un poeta, quanta concreta semplicità, quanta vita dentro le sue storie, quanta parte di me dentro i suoi versi”. E la quarta parete non c'è perchè è al pubblico che Serena racconta, improvvisando e condividendo, per recuperare il concetto di cultura e di teatro come
incontro e relazione con gli altri. .
Ed è questo il messaggio, la missione dello spettacolo, raccontare come si arriva a capire cosa di un grande classico,
Dante, Manzoni, Shakespeare, Hegel, Kant, Ariosto, Joyce... ci riguardi personalmente, cosa nelle loro storie ci appartiene. "L’opera, anche la più sublime, è morta fino a che non è un essere umano vivente a rileggerla, a “riviverla”. Tu sei importante, tu che con la tua sensibilità, la tua esperienza, i tuoi gusti, fai tua l’opera. La cultura è relazione, sempre. Relazione tra le persone, tra i ricordi, tra le emozioni, tra i pensieri", aggiunge Serena.
Con Serena, in scena,
Mattia Fabris e Arianna Scommegna, che, calandosi nei vari personaggi - “classici” e non animeranno il racconto. Il titolo? “Un rimando alla filastrocca imparata a scuola ma anche un ideale filo invisibile che passa attraverso, intorno, sopra e sotto Shakespeare, ma anche oltre, per arrivare al nucleo del nostro animo e toccare allo stesso tempo altri macro temi...”.
Laboratorio di filosofia del teatro
Il 24 maggio alle 18.30 sul palcoscenico Serena Sinigaglia, si confronta con
Nadia Fusini, studiosa di teatro elisabettiano e insegnante del corso di perfezionamento di Letterature Comparate presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. L’appuntamento si aprirà con una breve performance degli artisti, tratta dallo spettacolo in scena “Di a da in con su per tra fra Shakespeare”, seguita da un intervento della filosofa e da un dibattito con il pubblico.
SU TGCOM24