da 1,9 miliardi

La Sony stringe un accordo per comprare la casa discografica Emi

Per 1,9 miliardi di dollari, la società giapponese ottiene un altro 60% delle quote dal fondo Mubadala. Gioisce il Ceo, cauti i mercati

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Il gruppo giapponese Sony ha annunciato di aver raggiunto un accordo per l'acquisizione della casa discografica Emi Music Publishing per 1,9 miliardi di dollari (circa 1,6 miliardi di euro) dal fondo di investimento Mubadala, con sede ad Abu Dhabi. Sony, che detiene gia' una partecipazione di minoranza, rileverà il 60% delle azioni di Emi detenute dal fondo, portando al 90% il suo controllo indiretto. Se ne rallegra in una nota il Ceo di Sony, Kenichiro Yoshida, mentre i mercati mostrano qualche dubbio.

L'accordo La società diventerà così proprietaria della seconda casa discografica più grande al mondo. Si parla di un giri di affari di 663 milioni di dollari. L'accordo per ora ha stimato l’Emi 4,75 miliardi i dollari, ma la chiusura dell’operazione deve ancora ricevere il via libera dei regolatori.

I dubbi dei mercati L’amministratore delegato Kenichiro Yoshida, in una nota, fa sapere di essere "lieto che Emi Music Publishing si unisca alla nostra famiglia e che manterremo la nostra posizione di numeri uno nel settore musicale". Anche perché "il mercato ha vissuto una rinascita negli ultimi anni, principalmente per effetto dell'aumento dei servizi di streaming". Eppure, l'altro mercato, quello finanziario, sembra avanzare dei dubbi al maxi acqisto. Il titolo di Sony alla Borsa di Tokyo ha perso l'1,9%.

Tutta la musica di Sony Sam Smith, Pharrell Williams, Kanye West e poi i Queen. Ma anche i Beatles, che già possiede. Dopo l'acquisto di Emi, ogni volta che verrà nominato il nome di un importante artista internazionale, probabilmente sarà di proprietà della Sony. Nell'esercizio 2017-2018, la società aveva già realizzato un profitto di 4,5 miliardi di dollari, dovuti alla musica ma anche agli incassi dei blockbuster al botteghino, oltre a possedere da sola 2,3 milioni di diritti d'autore. Ora il suo catalogo si amplierà da classici come "Over the rainbow" a canzoni recenti e famosissime come "Take me to church" di Hoozier. Ma soprattutto l'enorme repertorio di musica classica: le orchestre come la Philarmonic Orchestra di Londra o la Berliner Philharmoniker e i direttori da Claudio Abbado a Daniel Barenboim. E poi i grandi interpreti: fra tutti, Maria Callas e Caruso.