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Il nodo del ministero dell'Economia: Lega e M5s insistono su Savona, ma al Colle non piace

Nonostante sia una figura di lunga e comprovata esperienza, Mattarella non nasconde di non gradire le posizioni anti-euro dell'ex ministro dell'Industria

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Si rischia un duro braccio di ferro tra il duo Luigi Di Maio-Matteo Salvini e il Quirinale sul nodo del ministero dell'Economia. Con i primi che, al momento, non sembrano voler recedere dalla loro scelta iniziale, l'ex ministro dell'Industria del governo Ciampi Paolo Savona e con il Colle, che proprio su via XX settembre ha posto particolare attenzione, che non nasconde di non gradire particolarmente.

Le posizioni anti-euro di Savona e i paletti di Mattarella - L'economista sardo sembra aver messo decisamente d'accordo M5s e Lega: Savona è infatti molto gradito alla Lega e, di certo, è stato più volte ospite del blog del Movimento. Anzi, secondo alcune fonti parlamentari, Savona per un breve lasso di tempo avrebbe addirittura conteso a Conte il ruolo di premier. E' su di lui, tuttavia, che il filo diretto tra M5s-Lega e il Quirinale rischia il tilt. Perché nonostante sia una figura di lunga e comprovata esperienza, al Colle le posizioni anti-euro di Savona non piacciono affatto.

Cosa comporterebbe la rinuncia a Savona - Il suo nome, nei colloqui con Mattarella, non è stato fatto ma il nodo Mef rischia di occupare l'intera settimana. Anche perché un piano B preciso ancora non c'è. Di Maio e Salvini, per non sbattere sui paletti del Colle potrebbero virare su Giancarlo Giorgetti, in predicato di essere sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Ma il cambio di pedina rischia di destabilizzare l'intero assetto di governo. Con Giorgetti all'Economia, infatti, il M5s vorrebbe per sé anche il ruolo di sottosegretario di Conte, per il quale Vincenzo Spadafora risulta tra i nomi in pole. Possibile, inoltre, che Di Maio e Salvini facciano anche da vicepremier, avocando a sé anche deleghe importanti.

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