Un dirigente di una grande azienda di abbigliamento maschile stimato da amici e colleghi, ma logorato da un disagio profondo: ecco chi era Fausto Filippone, il 49enne che domenica ha lanciato la figlia di 10 anni, Ludovica, da un ponte dell'A14 nei pressi di Francavilla al Mare (Chieti) e che poi si è suicidato lanciandosi nel vuoto. Qualche ora prima della tragedia anche la moglie, la 52enne Marina Angrilli, era morta precipitando da un balcone al secondo piano.
Era stato lo stesso Filippone a lasciare la moglie, insegnante in un liceo scientifico di Pescara, al Pronto soccorso. Dopo aver indicato false generalità, ha portato via con sé la figlioletta, dirigendosi sul viadotto dove è rimasto sospeso nel vuoto per sette ore. I tentativi dei soccorritori di farlo desistere dai suoi folli propositi si sono rivelati inutili.
Aveva perso la madre e un amico - L'uomo aveva di recente affrontato diversi lutti che lo avrebbero sconvolto, anche se alcuni conoscenti hanno affermato di non aver notato comportamenti strani. Una sua ex compagna di liceo lo aveva contattato un paio di mesi fa, in seguito al suicidio di un amico comune. "Aveva perso la madre da poco, non so quanto questo abbia influito su di lui", ha raccontato la donna. Infine l'episodio della moglie: non è chiaro se sia stato anche in questo caso Filippone a darle una spinta. Secondo alcuni testimoni, la figlia lanciata dal cavalcavia non ha emesso alcun gemito mentre precipitava al suolo: l'ipotesi è che il padre l'avesse addormentata con un sonnifero prima di spingerla.
Sconvolti i familiari - "Vorrei che fosse tutto un brutto sogno", ha dichiarato incredula la sorella di Filippone, Antonella, una delle prima persone a essere informate della tragedia. Sconvolto anche il cognato, il dottore Francesco Angrilli: "Mia sorella Marina era regolarmente sposata con rito civile con Fausto. Mia nipote Ludovica era figlia legittima della coppia. Una famiglia normalissima, sana e di buoni principi".
Il sindaco di Francavilla al Mare: "Dramma terribile" - "Quello che è successo è un dramma terribile che ha avuto per protagonista un uomo in apparenza senza problemi", ha commentato il sindaco di Francavilla al Mare, Antonio Luciani. "Due donne innocenti, di cui una bimba, e un uomo sono morti, incredibile epilogo di una tragedia familiare partita forse tempo fa. Il lavoro di indagine lo fanno gli inquirenti, anche se giustizia non c'è. Io posso solo raccontarvi quello che ho visto e quello che ho provato da quando, alle 13:30, il mio telefono è squillato", ha aggiunto.
"Sono arrivato sul posto, i soccorritori erano già tutti lì - ha raccontato il primo cittadino su Facebook - ma nessuno poteva avvicinare la bambina, il cui corpo era già riverso a terra da un po'. Erano tutti lì, quasi impotenti perché a chiunque facesse per avvicinarsi al corpo della bambina quell'uomo minacciava di buttarsi giù. Così è stato per sei ore. Alle 20, l'epilogo. Anche l'uomo che aveva provocato tutto questo ha deciso di mollare la presa e di lasciarsi andare, in un tonfo sordo, a terra poco distante dalla figlioletta. È difficile descrivere il sentimento che proviamo in questo momento come comunità. Al grande senso di rabbia delle prime ore, al dolore per la morte di due donne innocenti, si aggiunge una struggente sensazione di impotenza davanti ad una tragedia familiare incredibile".
Lutto cittadino - "Francavilla al Mare - ha proseguito Luciani - è in lutto e si stringe ai familiari, vittime di questa immane tragedia, della quale ho seguito sin dall'allarme ai soccorsi gli sviluppi. Lei era bella, lei era dolce, lei era innocente. Questo ho pensato guardando quel piccolo corpo senza vita. Non potrò più passare sotto quel cavalcavia senza pensare a lei".