Carte d'identità elettroniche difettose, il Poligrafico dello Stato le sostituirà tutte
In una nota assicura anche la compilazione di una "white list" in modo da poter comunque utilizzare il documento sia a livello nazionale che internazionale. L'intera operazione potrebbe costare 50 milioni euro
Il Poligrafico dello Stato ha ammesso l'errore: 350mila carte d'identità elettroniche erano state messe in circolo nonostante un microchip difettoso. In una nota, assicura la sostituzione gratuita dei documenti entro 12 mesi a tutti i cittadini che ne faranno richiesta. Nel frattempo, sarà compilata una "white list", in modo che le carte d'identità possano essere comunque utilizzate. Si calcola che il costo complessivo dell’operazione si aggiri attorno ai 50 milioni di euro.
Cos'era successo Quasi 350mila cittadini italiani si erano ritrovati con documenti d'identità elettronici (Cie) appena rinnovati, ma inutilizzabili. Nei mesi compresi fra ottobre 2017 e febbraio 2018, il Poligrafico dello Stato aveva prodotto e inviato ai comuni carte "fallate": il microchip installato non era stato testato prima e i dati sono risultati illeggibili dagli strumenti elettronici. Il rischio, quindi, era che le Cie fossero rifiutate, soprattutto alla frontiera. Un problema che, come fa notare Il Messaggero, "era già stato individuato nel mese di febbraio", ma nessuno aveva informato i cittadini o i comuni.
Il piano del Poligrafico L'istituto che emette le Cie, il Poligrafico dello Stato, è ora costretto a trovare una soluzione. Il presidente dell'Anci, Antonio Decaro, aveva infatti inviato una lettera a tutti i comuni dove denunciava il problema e il mancato intervento delle autorità di competenza. Il Poligrafico è stato così richiamato all'ordine, anche per evitare che proprio i comuni, cioè la parte lesa assieme ai cittadini, finissero sul banco degli imputati. Dovendo correre ai ripari, il Poligrafico ha diffuso una nota nella quale assicura la " sostituzione gratuita delle carte difettose nei prossimi 12 mesi" per tutti quelli che ne faranno richiesta. Nel frattempo, saranno compilate delle " white list" delle Cie difettose, in accordo "con tutte le amministrazioni di riferimento". In questo modo, le carte d"identità potranno comunque essere utilizzate sia in ambito nazionale che internazionale. Significa, in sostanza, che i cittadini non dovrebbero riscontrare problemi nell'attraversamento delle frontiere.
I costi Quello su cui il Poligrafico tace sono i costi dell'errore e della riparazione. Secondo alcune stime dei sindacati, riportate dal Messaggero, si potrebbe arrivare a una cifra attorno ai 50 milioni di euro. Costi che non ricadranno direttamente né sui cittadini né sui comuni, certo, ma che in ogni caso saranno a carico dello Stato. Per la precisione, il Poligrafico dovrà chiedere i soldi al Tesoro, unico azionista e ministero di riferimento.
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