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Una bufala i tre milioni di euro in eredità a Berlusconi: ecco tutti gli indizi che portano alla fake news

Gira nel Web la storia di una 88enne ex segretaria di Palazzo Chigi che avrebbe lasciato tutti i suoi averi al leader di Forza Italia, ma...

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Tutte le strade portano... alla bufala. La notizia dei tre milioni di euro lasciati in eredità a Silvio Berlusconi da una 88enne single che avrebbe lavorato per anni con il leader di Forza Italia a Palazzo Chigi è una fake news, e vi spieghiamo perché. A diffondere la storia è sempre lo stesso avvocato, spesso citato come rappresentante legale della fantomatica "Fondazione italiana risparmiatori", curatore di molte eredità particolari, rivelatesi in passato false. Inoltre, il nome della donna -una fantomatica Anna C., nubile e senza figli, nata a Palermo e residente a L'Aquila-, il suo lavoro ("una ex funzionaria della Presidenza del Consiglio") e la sua età corrisponderebbero a quelli di altre generose donatrici che negli anni e persino nei giorni scorsi avrebbero destinato lasciti milionari a favore di cani e gatti, risultati poi inesistenti.

La defunta benefattrice è sempre la stessa? Stavolta la protagonista della vicenda sarebbe un'aquilana; la notizia ripresa da molti media, stando ai commenti che girano in Rete, ha fatto "imbufalire" quanti non si sono accorti di essere caduti proprio nella trappola della "bufala". Verificando, infatti, nel motore di ricerca il nome dell'avvocato che ha dato la notizia, appaiono altre news a lui legate e sempre con al centro eredità importanti. Di recente, per esempio, era stata diffusa la notizia del gatto Pilu milionario, sempre perché beneficiario dell'eredità dell'88enne Cecilia Anna D., anche lei ex funzionaria della Presidenza del Consiglio. Particolari un po' diversi rendono differente la storia del 90enne che ad Avellino il 17 maggio lasciò due milioni di euro al suo cane.

Lo smaschera-bufale Tra i primi a smascherare le bufale dell'avvocato e della sua Fondazione sempre a conoscenza di eredità milionarie particolari è stato David Puente, comunicatore e programmatore Web, che sul suo blog di debunking, da tempo, mette in allerta sull'inesistenza dell'organizzazione.