Piccoli inconvenienti a parte, i test Invalsi nella loro nuova veste – con le prove al pc e con i questionari online - già al primo anno sembrano ben rodati. In questi giorni si stanno ultimando le prove per le superiori (dopo che, a metà aprile, si erano cimentati gli studenti di terza media). E da quello che hanno raccontato a Skuola.net 2600 ragazzi proprio di seconda superiore, tutto o quasi si è svolto senza grandi intoppi. Un dato più di altri lo dimostra con chiarezza: la metà di loro (50%) ha iniziato e concluso gli Invalsi già nel corso della prima settimana (7-12 maggio) e un altro 17% ha sostenuto almeno una prova delle due previste (a differenza delle medie, infatti, per quest’anno alle superiori non c’è il quiz d’Inglese). Solo in un caso su tre la scuola ha rimandato la pratica alla seconda (e ultima) settimana (14-19 maggio).
Invalsi superiori: pochi i problemi con i test online - Le curiosità maggiori, anche per le superiori, riguardavano la gestione della novità più importante che ha accompagnato la vigilia degli Invalsi 2018: i computer. Le scuole si saranno fatte trovare preparate all’appuntamento? Dal punto di vista tecnico, la risposta non può che essere affermativa. Solo un alunno su quattro ha avuto dei problemi con lo svolgimento online (con il solito picco al Sud, dove si arriva al 36% dei casi): si è trattato soprattutto di connessioni Internet precarie (30%), seguite da malfunzionamenti dei pc (28%) e da difficoltà di gestione da parte dell’istituto (12%); se non proprio da una sommatoria di fattori (30%). Nel 75% dei casi, invece, è andato tutto liscio. Ma il 30% degli studenti continua a preferire la vecchia prova, con carta e penna. Solo il 45% ha trovato più chiaro il questionario online. Mentre per il 25% di loro la formula è indifferente.
Ma le aule informatiche non riescono ad accogliere tutti - Discorso diverso per gli aspetti ‘strutturali’. Solamente il 15% ha svolto i questionari in un’unica giornata. L’85%, al contrario, è dovuto passare per due sessioni separate di test. Partendo quasi sempre dall’Italiano: è successo all’84%. Forse perché le aule informatiche delle nostre scuole si mostrano non attrezzate a sufficienza per accogliere gli studenti coinvolti, perlomeno dal punto di vista numerico. Così solo il 56% ha potuto sostenere le prove in contemporanea con tutta la classe. Nel 39% dei casi, invece, c’è stata una divisione in gruppi. Sempre meglio di quel 5% che è stato costretto a trasferirsi da un’altra parte.
Copioni: neanche le prove al pc riescono a batterli - Ma gli Invalsi hanno anche delle linee di continuità col passato. Come quelle riguardanti copioni e boicottaggi. I primi, ad esempio, sono una categoria difficile da sconfiggere. Neanche i computer sono riusciti nell’impresa, visto che la metà del campione ha ammesso di aver copiato: il 13% tutto il test (da libri, appunti, ecc.), un altro 37% alcune parti di questionario. Anche l’ostruzionismo da parte dei docenti, però, resta ben saldo: secondo quanto riportano gli studenti, nel 7% dei casi i professori hanno suggerito di non andare a scuola per sostenere le prove e nel 9% dei casi avrebbero garantito di lasciar copiare le risposte; a cui va aggiunto un 38% di ragazzi i cui insegnanti, pur invitando alla partecipazione, si sono mostrati scettici sull’utilità degli Invalsi.