Governo, M5s e Lega chiedono più tempo: Mattarella per ora pazienta
Di Maio e Salvini non fanno nomi sui componenti dell'eventuale squadra. Restano divergenze su alcuni temi del programma
Niente accordo sul nome del premier, divergenze su alcuni temi del programma. M5s e Lega chiedono a Mattarella altro tempo e il Capo dello Stato glielo concede. "Qualche giorno", dicono Di Maio e Salvini dopo colloqui separati al Quirinale. "Premier? Non facciamo nomi", spiega il leader M5s. Mentre il segretario della Lega sottolinea che il governo "parte se può fare le cose". Tramonta invece l'idea di un premier terzo non politico, per cui si erano fatti i nomi di Giulio Sapelli e Giuseppe Conte.
Di Maio resta ottimista: "Serve più tempo" - "Siamo consapevoli delle scadenze internazionali ma chiediamo qualche altro giorno perché si sta scrivendo un programma di governo per 5 anni", afferma Di Maio che mostra, comunque, un certo ottimismo nonostante la fumata nera di oggi: "In fondo è solo la prima consultazione che facciamo dopo l'intesa".
Ma Salvini ammette: "Visioni distanti" - Più dure le parole di Salvini. Il leader della Lega parla di "visioni diverse o distanti" su giustizia, infrastrutture, rilancia la necessità di ridiscutere i trattati europei e pretende "mano libera sui migranti". "Se non siamo in grado di fare quello che ci chiedono gli italiani non cominciamo neanche e ci salutiamo", è il messaggio di Salvini, che torna a evocare le urne: "Se dessi retta ai sondaggi sarei il primo a dire andiamo al voto".
Lega e M5s d'accordo sul non fare i nomi della squadra - Entrambi, invece, lasciano da parte la questione della squadra. "Nomi pubblicamente non li facciamo", spiega Di Maio. "Non questioniamo sui nomi", gli fa eco Salvini. Ma il nodo c'è, eccome. La ricerca del premier terzo, finora, non dà frutti, le chance dell'economista Giulio Sapelli - proposto dalla Lega - affondano nel giro di una mattinata né sembra prendere quota l'avvocato Giuseppe Conte, candidato ministro del M5s, unico nome rimasto ancora appeso - a quanto pare - nei colloqui tra M5s-Lega e Quirinale. I due nomi, tra l'altro, sarebbero stati fatti nella giornata di domenica.
La coalizione di centrodestra resta unita - Al fulcro dell'impasse, al di là della scelta tra una figura tecnica o politica, c'è tuttavia lo scontro su chi, tra M5s e Lega, avrà lo scettro di comando del governo. Un nodo sul quale pesa, soprattutto dopo la riabilitazione di Silvio Berlusconi, il legame di Salvini con la coalizione di centrodestra. E non è un caso, forse, che il leader della Lega dica "no" ad una premiership di Di Maio nel giorno in cui Giorgia Meloni ribadisce la sua opposizione ad un esecutivo a guida 5 Stelle.
Gazebo per i leghisti e consultazioni online per i 5 Stelle - E anche sul programma, l'ombra del leader di Forza Italia non svanisce. "Siamo per i processi brevi ma partiamo da questioni differenti anche perché io sono in questa veste non solo da leader della Lega ma della coalizione di centrodestra", avverte il leader della Lega che il weekend prossimo allestirà dei gazebo ad hoc per consultare i suoi elettori sul programma. E "presto" anche il M5s chiederà il parere dei suoi iscritti sulla piattaforma Rousseau per "decidere se il governo dovrà o meno partire". Di fatto con queste scadenze 5 Stelle e Lega si danno un'altra settimana di tempo. L'ultima, anche perché, lunedì prossimi saranno passati quasi 80 giorni dalle elezioni.
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