A ROMA

"L'aborto è la prima causa di femminicidio nel mondo": il manifesto scatena la polemica

E' comparso in via Salaria a Roma e fa parte della campagna di CitizenGo contro l'interruzione volontaria della gravidanza. Le femministe di Rebel Network chiedono alla Raggi di rimuoverlo

© facebook

Una donna incinta tocca il suo pancione e sopra una scritta a caratteri cubitali: "L'aborto è la prima causa di femminicidio nel mondo". Questo cartello è comparso in via Salaria a Roma e fa parte della campagna di CitizenGo contro l'interruzione volontaria della gravidanza in vista della "Marcia per la vita" che si terrà il 19 maggio. Il manifesto ha subito scatenato una polemica che è rimbalzata sui social. Le femministe del movimento Rebel Network hanno chiesto al sindaco di Roma, Virginia Raggi, di togliere il cartellone e hanno lanciato una raccolta firme.

La fondazione CitizenGo spiega sulla sua pagina Facebook le ragioni del manifesto. "E' in atto il tentativo di censurare e silenziare chi afferma la verità sull'aborto, che sopprime la vita di un bambino e ferisce gravemente quella della donna. Rivendichiamo il diritto di opinione ed espressione tutelato dalla Costituzione", scrivono in un post gli attivisti del movimento prolife. E ricordano che il 14 maggio parte la campagna #stopaborto che consiste appunto nell'affissione in tutta Italia di manifesti contro l'interruzione della gravidanza, come quello che è comparso in via Salaria a Roma, e che terminerà con la "Marcia per la vita". “Negli ultimi anni le istituzioni hanno denunciato con sempre maggior forza il fenomeno dei femminicidi e della violenza sulle donne, ma ci si dimentica di dire che la prima causa di morte per milioni di bambine, così come di bambini, nel mondo è l’aborto, che provoca anche gravissime conseguenze psicologiche e fisiche per le donne che lo praticano", afferma CitizenGo.

Il manifesto ha immediatamente provocato reazioni di protesta. La rete femminista per i diritti, Rebel Network, ha chiesto al sindaco di Roma di rimuovere il cartellone e ha lanciato una raccolta firme sulla pagina Facebook. "Chiediamo a Virginia Raggi di intervenire immediatamente per far rimuovere questo vergognoso manifesto, affisso in via Salaria a Roma da uno dei gruppi a nostro parere pro-odio e contrari alla libertà di scelta delle donne - hanno scritto le femministe. - Chiediamo a tutte le associazioni e a tutte le persone che intendono sostenere le nostre azioni a sostegno della Legge 194 e della libertà femminile (questa inclusa), di sottoscrivere questo post con il proprio nome e cognome. Serve essere unite e uniti contro questa campagna di disinformazione e di odio. Oggi più che mai".

Sulla questione del manifesto contro l'aborto è intervenuta anche la senatrice del Partito democratico, Monica Cirinnà, che ha scritto in un tweet: "Una campagna falsa e disgustosa. Rimuoverla subito. Intervengano istituzioni e tutte le forze politiche a difesa delle donne e di una legge dello Stato".

Una campagna falsa e disgustosa. Rimuoverla subito. Intervengano istituzioni, a partire da @AGCOMunica, e tutte le forze politiche a difesa delle donne e di una legge dello Stato. https://t.co/dBUfoUrOLg pic.twitter.com/kILO0r5FNc

— Monica Cirinnà (@MonicaCirinna) 14 maggio 2018