Sono 4 i Paesi dell'Unione europea, su 28, che presenzieranno alla cerimonia chs lunedì sancirà il passaggio dell'ambasciata americana in Israele da Tel Aviv, dove è stata finora, a Gerusalemme, dopo la decisione di Donald Trump. All'inaugurazione, ha detto il ministro degli Esteri israeliano, ci saranno i rappresentanti diplomatici di Austria, Romania, Repubblica Ceca e Ungheria. La Olp torna a chiedere agli Usa di fare marcia indietro.
Olp: "Gli Usa revochino quella decisione" - "Facciamo appello agli Usa - ha detto Hanan Ashrawi dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina - a revocare la loro disastrosa e irresponsabile decisione di muovere l'ambasciata americana nella Gerusalemme occupata e di desistere da altre provocatorie e illegali" mosse. Anche il governo palestinese ha condannato l'annunciato trasferimento dell'ambasciata e ha chiesto "a tutti i Paesi del mondo che credono nella libertà, nella pace e nella stabilità di annunciare Gerusalemme est capitale dello stato di Palestina".
Quasi tutti i Paesi Ue contro Trump - La linea della maggior parte dei Paesi Ue è quella che riconosce Gerusalemme capitale di due Stati, e quindi di opposizione alla scelta di Trump di riconoscere la città capitale solo di Israele.
Ivanka a Gerusalemme - Alla cerimonia, Trump si esprimerà con un video-messaggio. Inizialmente il presidente Usa aveva espresso l'auspicio di assistere all'inaugurazione ma alla fine a rappresentarlo ci saranno la figlia Ivanka con il marito Jared Kushner, già arrivati a Gerusalemme. Con loro parteciperanno tra gli altri anche il segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, e il vice segretario di Stato, John Sullivan.
Sabato Ivanka Trump aveva scritto su Instagram di provare "enorme gioia" per il ritorno a Gerusalemme e di essere "onorata" di partecipare all'inaugurazione. "Aspettiamo di celebrare il 70esimo anniversario di Israele e il luminoso futuro che abbiamo davanti. Preghiamo per il potenziale sconfinato del futuro dell'alleanza Usa-Israele, e preghiamo per la pace", aveva aggiunto.
Iran, Pompeo: "Lavoreremo con gli alleati europei per un nuovo accordo" - Intanto, il segretario di Stato americano Mike Pompeo è intervenuto in merito alle tensioni Israele-Iran e a Fox News ha detto che gli Stati Uniti continueranno a lavorare con gli alleati europei per arrivare a un nuovo accordo in grado di contrastare i "comportamenti nefasti" del regime di Teheran. "Spero che nei prossimi giorni e nelle prossime settimane potremo pervenire a un'intesa che funzioni veramente, che protegga realmente il mondo di fronte ai pericolosi comportamenti dell'Iran - ha dichiarato -. E' ridicolo pensare che il ritiro degli Usa dall'accordo stia alimentando le tensioni tra Israele e Iran".
Rischio sanzioni per alcune aziende Ue - Ma dagli Usa arriva anche un avvertimento. Le sanzioni degli Stati Uniti contro Teheran potrebbero colpire anche l'Europa, ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale delle Casa Bianca John Bolton alla Cnn. "E' possibile - ha spiegato - che ci saranno sanzioni imposte sulle aziende europee che fanno affari con l'Iran, come risultato del ritiro degli Stati Uniti dall'accordo sul programma nucleare iraniano".