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Centri commerciali ancora chiusi nel weekend, la categoria insorge: "Penalizzati nonostante le misure di sicurezza"

Nessun accenno alle grandi strutture di distribuzione nella versione ufficiale del decreto riaperture, mentre nelle anticipazioni si parlava di ritorno all'operatività anche di sabato e domenica

Nelle bozze del decreto riaperture circolate negli ultimi giorni si parlava anche del ritorno all'operatività dei centri commerciali anche nel weekend. Ma nel documento finale ai grandi centri non si fa neanche un cenno. Nonostante quasi tutto il Paese si colori di giallo quindi, resta valida la misura delle precedenti normative, che prevedeva la chiusura nel weekend. 

Preoccupazione nella categoria - Forte la preoccupazione negli addetti ai lavori, con le associazioni del commercio che chiedono al governo di essere convocate. "Alla luce di questa decisione inattesa che va a gravare ulteriormente su un settore fortemente compromesso da chiusure straordinarie che si protraggono da oltre un anno - scrivono gli esponenti della categoria -, chiediamo un incontro urgente con il premier Mario Draghi per conoscere le motivazioni di questa scelta". 

Esclusi dalla ripartenza - E riprendono: "In un contesto in forte evoluzione, in cui a partire dalle prossime settimane si assisterà alla riapertura di numerose attività, è assolutamente necessario dare risposte chiare ai 600mila lavoratori dei centri commerciali e fare chiarezza sui criteri utilizzati dal governo e dagli organismi di supporto come il Comitato tecnico-scientifico, per valutare una volta per tutte il grado di rischio connesso all'apertura delle strutture di grandi dimensioni in presenza di opportuni protocolli condivisi". 

Protocolli di sicurezza rispettati - "Risulta del tutto incomprensibile - continuano i rappresentanti di categoria - come gli stessi protocolli di sicurezza che consentono ai centri commerciali di restare aperti da lunedì a venerdì, non risultino adeguati nel fine settimana, consentendo la stessa sicurezza nella gestione degli accessi e degli afflussi. A tal proposito, le associazioni sottolineano nuovamente come, sin da inizio emergenza, centri, parchi e gallerie commerciali hanno adottato misure di sicurezza ancor più stringenti rispetto a quanto richiesto a livello governativo e dalle singole Regioni, ribadendo in più occasioni la totale disponibilità a rafforzarle qualora necessario, assicurando tutte le garanzie del caso a tutelare al meglio consumatori, dipendenti e fornitori dal rischio di contagio, con nessun caso di focolaio registrato nelle 1.200 strutture presenti nel Paese". 

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