Elena ha 28 anni e vive a Brescello, in provincia di Reggio Emilia. Le mancano pochi esami per laurearsi in ingegneria informatica. Elena è una studentessa universitaria e allo stesso tempo un'artista: dipenge su tela e da qualche anno pratica anche body painting. Quando disegna sul corpo preferisce dipingere braccia e viso, perché da quando è nata è costretta su una sedia a rotelle a causa di una paralisi. Questo però non le ha impedito di seguire la sua passione per l'arte. Tra qualche settimana parteciperà ai campionati italiani di body paiting con l'obiettivo di arrivare ai mondiali. "Dipengere mi permette di visitare luoghi in cui non potrei mai andare", racconta a Tgcom24.
Elena, com'è nata la passione per l'arte?
Ho sempre amanto dipingere. Già da piccola, alle elementari e alle medie, ho seguito dei corsi d'arte. Prima però dipengevo su carta, su tela, sulle mattonelle, poi ho iniziato sui corpi. Disegnare per me significa visitare posti che non potrei mai vedere essendo su una sedia a rotelle. In particolare amo rappresentare animali, realtà esotiche, tutto quello che è lontano da me.
Come hai scoperto il body painting?
In realtà per puro caso. Ho guardato in Tv i campionati mondiali di pittura sul corpo e ho voluto sperimentare. Prima ho provato su di me e poi anche sui miei familiari. Diciamo che per tre/quattro anni ho usato i miei conoscenti come cavie, in particolare mia madre che mi ha fatto da modella anche lo scorso anno quando per la prima volta ho partecipato ai mondiali.
Ora però ci riproverai, vero?
Sì, a giugno ci sono i campionati italiani e poi punto ai mondiali. All'Italian bodypainting festival finalmente truccherò delle modelle vere. Intanto mi sto preparando facendo tante prove, prima su carta, poi su di me, su una testa di plastica finta e infine sulla modella.
Perché ti piace usare il corpo come se fosse una tela?
Adoro dipingere animali. Quando ho scoperto il body painting ho pensato che potevo sfruttare le forme del viso per rendere più realistiche le belve che disegnavo. L'animale dipinto su un volto prende vita perché si muove con la persona.
La tua condizione ti ha mai ostacolata nella tua passione?
No, anzi l'arte è stata una valvola di sfogo. L'unico piccolo limite è che preferisco dipingere volti e braccia perché sulla sedia a rotelle è difficile disegnare su tutto il corpo.
Sei un'artista e quasi ingegnere, come ti vedi in futuro?
Dopo la laurea, sicuramente continuerò con il mio lavoro di ingenere, ma non ho intenzione di abbandonare la mia passione. Per me è un modo per sfogare la tensione. Anche adesso mi permettere di rilassarmi dopo un esame o una giornata sui libri.