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Ilva, i sindacati bocciano la proposta del governo: "Gli esuberi restano" | "Calenda non legittimato a trattare"

I segretari di Fim, Uilm e Fiom, uscendo dal tavolo: "Testo non condivisibile, Mittal non si è mossa di un millimetro". Il ministro dello Sviluppo economico: "Dossier passa a nuovo esecutivo"

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I sindacati hanno bocciato la proposta fatta dal governo sulla vertenza Ilva. Lo hanno annunciato i segretari di Fim, Uilm e Fiom uscendo dal tavolo. "Testo non condivisibile, gli esuberi restano, Mittal non si è mossa di un millimetro", hanno affermato. A sospendere l'incontro sarebbe stato il ministro per lo Sviluppo economico perché secondo alcuni "non legittimato a trattare". "A questo punto il dossier passa a nuovo governo", ha dichiarato Calenda.

Tutti i sindacati, comunque, sperano in una ripresa della trattativa. "Per noi è importante andare avanti", ha detto il segretario generale della Uilm Rocco Palombella precisando che "non si può trattare con i diktat. Affidiamo alla responsabilità del governo, che per noi è ancora un valido interlocutore, di riconvocare ancora il tavolo".

"Nella proposta non ci sono cambiamenti da parte di Mittal - ha detto il segretario generale della Fiom Francesca Re David - il problema è che tutto il negoziato è condizionato dal contratto di affitto. La trattativa è bloccata da questo contratto". Il segretario generale della Fiom ha anche sottolineato che " Mittal non ha bisogno di un accordo sindacale per acquisire l'Ilva, l'accordo è solo vincolante per averla alle condizioni imposte dalla società. Noi non potremmo mai firmare un accordo che poi ci viene bocciato dai lavoratori".

Il numero uno della Fim, Marco Bentivogli, ha poi spiegato gli attimi di tensione che si sono verificati al tavolo: "Una parte della delegazione sindacale ha ritenuto non legittimato a trattare il ministro che si è alzato dal tavolo" convinto della non possibilità di andare avanti con il negoziato. "Se fossi stato il ministro - ha detto Bentivogli - sarei rimasto al tavolo e non sarei caduto nella trappola". Anche perché "in questo momento l'azienda ha le mani libere". Secondo quanto riferito dai sindacati, a puntare il dito contro il ministro sarebbe stata in particolare la delegazione dell'Usb.

Calenda: "Dossier passa a nuovo governo" - "Il governo ritiene di aver messo in campo ogni possibile azione e strumento per salvaguardare l'occupazione, gli investimenti ambientali e produttivi anche attraverso un enorme ammontare di risorse pubbliche". Così il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, dopo l'interruzione del tavolo sull'Ilva. "A questo punto - ha detto - il dossier passa a nuovo governo".

Botta e risposta su Twitter tra il ministro e la Fiom - Il ministro dello Sviluppo economico si è poi reso protagonista di un vivace botta e risposta su Twitter con la Fiom. Per il sindacato "la proposta del governo sulla vertenza Ilva è irricevibile. La trattativa non è mai entratq nel merito, ma nulla è comunque cambiato sull'occupazione. La Fiom non mette la firma su un accordo che prevede licenziamenti". Pronta la risposta di Calenda: "Liberi di non firmare e di sostenere che non sono più legittimato. Ma non di dire cose non vere. Non solo neanche un licenziato ma garanzia del posto di lavoro a tempo indeterminato per tutti i lavoratori Ilva. Basta leggere i punti dell'accordo sul sito del Mise".

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