E' arrivato in barca via mare, in felpa e cappuccio calato sulla testa, insieme a tre sosia travestiti allo stesso modo. Altri tre erano già sul palco ad attenderlo. A terra, alla Rotonda Diaz, sul lungomare di Napoli, stando alle stime, erano quasi in ventimila, arrivati anche da fuori regione per lui. E "lui" è Liberato, rapper dall'identità sconosciuta, che da un anno suscita curiosità e un hype nel mondo della musica, che non hanno eguali e che mercoledì 9 maggio, simbolica data titolo di una sua hit, ha offerto il suo primo live gratuito.
Un concerto di poco più di mezz'ora, durante il quale il cantante si è esibito nei suoi successi mandando il pubblico in delirio. 'Ma comme sit bell' è stato il suo saluto alla folla, condito da una colorita espressione dialettale. Poi, sempre schermato da luci e fumi, incappucciato e con fazzoletto sul volto, Liberato si è esibito tra l'entusiasmo del pubblico, che ha cantato in coro i suoi successi: da 'Gaiola portafortuna' fino a 'Te vojo bene assai'. Non è mancato un omaggio a Pino Daniele con un accenno di 'Quando chiove'.
Alla fine il misterioso artista è sparito così come era comparso, via mare, nell'entusiasmo generale, anche se qualche fan aveva sperato in una esibizione più lunga. E sulla sua identità resta il mistero più assoluto.
Ma è anche su questo mistero che si fonda quello che è diventato il "fenomeno Liberato", nato esattamente un anno fa, quando il cantante senza volto ha debuttato su YouTube proprio con il brano "9 Maggio".
Da lì un poi il tam tam social e altre sei sue canzoni pubblicate hanno creato una tale curiosità attorno a Liberato, che non ha precedenti e che negli ultimi giorni ha raggiunto l’apice con l'annuncio, su Instagram e Facebook, del suo concerto.
Tra rap, trap e musica elettronica, ma con innegabili influenze r’n’b e della classica neomelodica napoletana, Liberato, che si avvale di un fitto team di produttori e collaboratori ,è riuscito a conquistarsi un seguito di fan, che travalica i confini regionali (Napoli e la Campania), ma anche quelli musicali. Nel nome dell'amore, tra modernità e tradizione.