IN PIENO CENTRO

Roma, l'autista dell'autobus in fiamme: "Non sono un eroe"

Nell'incidente è rimasta ferita una donna: "Non sono arrabbiata, ma serve una soluzione. Roma ormai non ha più dignità"

© ansa

"Qualcuno in famiglia dice che ora meriterei un premio, ma non è vero, non sono un eroe o almeno non mi sento così. Ho solo fatto il mio dovere, qualunque altro autista si sarebbe comportato nello stesso modo". Parla così, dalle pagine de "Il Messaggero", Pietro Onori, l'autista dell'Atac che martedì mattina si è trovato al volante dell'autobus che ha preso fuoco nel centro di Roma.

Onori, appena ha visto una scia di fumo uscire dal vano motore, ha bloccato il mezzo e ha fatto scendere tutti i passeggeri, prima di provare con l'estintore a fermare l'incendio che stava distruggendo l'autobus. "Sto bene, non ho avuto ferite", rassicura l'uomo portato in ospedale dopo l'incidente per accertamenti.

"Volevo spostare l'autobus, ma non ci sono riuscito" - "Mi sono accorto che qualcosa non funzionava quando sul motore si è accesa una spia: quella dell'avaria. Ero da poco entrato nel Tridente - ha raccontato Onori agli investigatori -. A un certo punto, con la coda dell'occhio, ho visto il fumo uscire dalla parte posteriore del bus. Ho capito che in quelle condizioni sarebbe stato pericoloso andare avanti, ecco perché appena possibile ho subito fermato la vettura". L'autista dell'Atac ha inoltre raccontato di aver provato a spostare l'autobus perché troppo vicino a un palazzo e alle vetrine dei negozi, ma inutilmente: il mezzo, ormai in fiamme, non ha voluto sapere di ripartire.

La donna rimasta ferita: "E' stata una questione di attimi. Ma ora facciamo qualcosa: Roma manca di dignità" - E proprio la titolare del negozio di fronte al quale si è fermato l'autobus è rimasta ferita, con un'ustione di secondo grado al braccio. "Avevo appena finito di servire una cliente quando ho visto l'autobus fermarsi di fronte all'ingresso - racconta Giorgia Sonnino, 34 anni -. Ho capito subito che qualcosa non andava: dal veicolo usciva fumo e benzina. Mio marito mi ha detto di uscire subito. Avevo paura: le fiamme avevano incominciato a divorare la tenda esterna del negozio. Sono corsa via". Ed è stato proprio mentre la donna fuggiva che è rimasta ferita. "Credo faremo causa all'Atac: non sono arrabbiata, solo spaventata. Come per le malattie si fa prevenzione, anche per i bus andrebbe fatta. Non so quale sia il problema dell'Atac, ma è necessario fare qualcosa. Roma è la città più bella del mondo ma ormai le manca dignità".