Non si placa la violenza in Siria. Jet israeliani sono entrati nello spazio aereo siriano per compiere un raid a sud di Damasco, colpendo depositi e piattaforme militari e provocando la morte di almeno nove persone. Lo riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani. Dopo l'attacco, la difesa anti-aerea è intervenuta distruggendo due missili. Secondo l'Ong, le vittime potrebbero essere guardie iraniane rivoluzionarie o miliziani fedeli a Teheran.
Il bombardamento avrebbe provocato anche diversi feriti, alcuni dei quali gravi, ha affermato ancora l'organizzazione vicina all'opposizione al regime di Bashar al-Assad.
L'attacco è avvenuto nella campagna di Kisweh, a poche ore dall'annuncio da parte del presidente americano, Donald Trump, del ritiro degli Stati Uniti dall'accordo sul nucleare con l'Iran. Il direttore dell'Osservatorio nazionale per i diritti umani, Rami Abdel Rahman, ha riferito che i missili hanno colpito "un deposito di armi di Hezbollah e degli iraniani".
Intanto Israele ha aperto i rifugi sulle Alture del Golan, nel nord del Paese, e alzato lo stato di allarme con il richiamo di un piccolo contingente di riservisti "a causa delle irregolari attività delle forze iraniane in Siria". L'esercito israeliano ha avvertito di "essere pronto a reagire" e che ogni "aggressione riceverà una risposta severa". Le mosse arrivano dopo giorni di crescente allarme e le minacce giunte da Teheran su una imminente ritorsione per gli attacchi, attribuiti allo Stato ebraico, contro le postazioni iraniane in Siria.