Sembra quasi superfluo dire che attorno a un'uscita discografica di Vittorio De Scalzi ci sia sempre una grande e giustificata attesa. Ancora di più se l'album in oggetto e composto da inediti che sono stati, interamente: arrangiati, suonati e cantanti da questo grande musicista, fondatore di un gruppo storico come i New Trolls. Vittorio De Scalzi nasce a Genova nel novembre del 1949 e da allora la sua vita e la sua carriera si suddividono in due diverse anime artistiche. Quella ribelle e contestatrice della fine degli anni sessanta che lo ha portato a fondare la band dei New Trolls; e l’altra, quella del cantautore che lui ha sempre coltivato dentro di sé aspettando il momento giusto per liberarla.
Durante la sua carriera è passato da alcune esperienze di rock progressive – da non dimenticare il mitico “Concerto Grosso” riuscito esperimento di fusione fra rock e musica barocca – a varie collaborazioni con De André o ancora alla composizione di canzoni per artiste del calibro di Ornella Vanoni, Mina o Anna Oxa. Nel 2017 ha festeggiato al teatro San Carlo di Napoli i suoi cinquant’anni di carriera in un grande concerto presentato da Fabrizio Frizzi con la partecipazione di grandi nomi della storia della musica italiana. Anticipato dal singolo "Come Acqua Chiara" "L’Attesa" presenta 10 tracce che attraversano stili e mood differenti: tra i vari brani anche "Pino", un blues dedicato a Pino Daniele.
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"L’album affronta anche delicati argomenti come l’esistenza di una divinità superiore in "Anima Senza Padroni" o temi specifici del blues come in "Ordinary Pain" e in "You Were Trusting Me", brani cantati in inglese". Così Vittorio ospite questa settimana a "Popular" parla della creazione del suo nuovo lavoro. "Ho dato sfogo al mio "ego smisurato" - dice ironicamente -, suonando tutto da solo, mi sono trovato nel mio studi a suonare i vari strumenti realizzando una cosa che complessivamente è nata in un arco temporale di dieci anni e che avevo messo da parte, riservandomi di pubblicarla al momento opportuno".
L'omaggio a Pino Daniele uno dei migliori brani del disco...
Seguivo Pino dagli inizi della sua carriera, il suo primo manager Willy David mi parlò di un artista bravissimo che già allora, alla fine degli anni '70, cantava il blues in napoletano, andandolo ad ascoltare per la prima volta in concerto, rimasi letteralmente di stucco, volli conoscerlo e negli anni siamo rimasti amici. Nel disco si sono altri due pezzi riconducibili al blues: "Ordinary Pain"e "You Were Trusting Me",che avevo da un pò da parte, e che mi e venuto spontaneo cantare in inglese. Amo il blues, tanto che avrei voluto nascere in Alabama. Non escludo in un prossimo futuro, di fare un blues in genovese, sono molto legato la mia città, dove ho collaborato con vari cantautori, come Fabrizio De Andrè ai tempi dei New Trolls; Fabrizio scrisse i testi per il nostro album "Senza Orario, Senza Bandiera".
La tua voce con il passare degli anni voce migliora sempre di più.
Me lo dicono tutti, naturalmente ne sono lusingato, ci sto molto attento, mi curo, bisogna difendersi dagli anni che passano, per me la voce è sempre moto importante, perché mi consente di dare emozioni al pubblico. E proprio sul fronte "live" spero di poter fare un concerto vero e proprio, non un semplice "show case", per presentare alla gente "L'Attesa".