Ha da pochissimo aperto a Milano il nuovo ristorante di Carlo e Rosa Cracco. Il locale è organizzato su cinque piani, operativi da mattina a sera e ognuno dotato di una propria cucina. Si trovano la cantina enoteca al -1, un bar caffetteria bistrot al piano terra, il ristorante gourmet al primo piano, il salone per gli eventi al secondo e un laboratorio di pasticceria all'ultimo, affidato al pastry chef Luca Sacchi. Cracco ha voluto che il suo nuovo ristorante rappresentasse un omaggio al mondo dell’arte: l’opera principale è “Heterochromic” (Rosa e Carlo), ideata da Patrick Tuttofuoco, artista italiano che vive e lavora a Berlino, che ha così ritratto lo chef e sua moglie.
“Heterochromic”, cioè “di diverso colore”. Sono due occhi, il doppio ritratto di Carlo e Rosa Cracco. Inizia un progetto tra cibo e arte, per Milano e per tutti. L’occhio come la vista è il senso che anticipa il gusto.
Scordatevi il ritratto coniugale famosissimo dei coniugi Arnolfini. O i due profili speculari dei duchi di Montefeltro. Qui facciamo un salto d’epoca e di stile: due occhi giganti, al neon, appesi a due lunette esterne del nuovo locale di Cracco in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano. Un ritratto di coppia. Due occhi, due persone. Due colori diversi, una visione arricchita. Condivisa. “Dalla giustapposizione di due elementi prende vita una forma sola, un concetto unico, visibile e comprensibile” ha spiegato l’artista.
È un’autocelebrazione in chiave di neon art? Un eccentrico richiamo? No, è l’esordio di Galleria Cracco, un progetto di arte in esterni dello chef. Dopo questa installazione, da ottobre altri artisti interverranno con le loro opere. Sotto gli occhi di tutti. L’idea di qualcosa di bello e di mutevole, di godibile e curioso anche per chi non mangia da Cracco, è seducente. Ma non è da escludere che quello sguardo sia talmente ipnotico che i passanti entreranno lo stesso, come ammaliati, anche solo per un caffè. O un cioccolatino. O di più.
Di Indira Fassioni www.nerospinto.it