Il problema è anche in Italia

Usa, sempre più ragazzi nei centri di riabilitazione per la dipendenza dai social

Il 50% dei giovani ne soffre. Restano connessi per 6 o 7 ore al giorno. Ma l'abuso provoca ansia e stress

© ap-lapresse

I social network possono diventare una dipendenza. Non è ancora un disturbo riconosciuto ufficialmente, ma in America stanno già prendendo provvedimenti. Sempre più ragazzini sono assuefatti a Facebook, Snapchat, Twitter e Instagram. E aumentano anche quelli che fanno ricorso ai centri di riabilitazione. L'abuso tocca circa il 50% dei giovani Usa, ma ci sono cliniche di rehab che assicurano l’80% di probabilità di successo.E in Italia, i numeri non sono diversi.

I numeri della dipendenza Quasi la metà dei teenager americani ne è affetto. Si tratta di ragazzini che usano lo smartphone per 6 o 7 ore al giorno. Lo ha calcolato il Common-Sense Media, un'organizzazione che monitora l'uso dei social. Alcuni ragazzi, intervistati dalla televisione statunitense, hanno raccontato di provare stress, ansia, ma anche vergogna dati dal continuo uso del cellulare. "Avevo ansia intensa e non me ne rendevo conto", ha detto ad esempio David Mayer, un 17enne dell'Ohio. "Avevo creato identità immaginarie di me stesso sui social. Stavo collegato 7 ore al giorno. I miei genitori mi hanno spedito in clinica. Ora, dopo 30 giorni senza internet e iPhone, sono quasi pronto a cancellare i miei account".

I centri di riabilitazione Appena iniziano il rehab, i ragazzi vengono lasciati senza smartphone, tablet e internet. Da quel momento inizieranno a seguire programmi specializzati. Il Centro Paradigm in California, sostiene ad esempio di avere un tasso di successo pari all'80% sui giovani pazienti. Una terapia che può pesare sulle finanze delle famiglie: la retta arriva a costare 50.000 dollari, ma alcune assicurazioni sanitarie ne rimborsano una parte.

In Italia Neanche nel nostro Paese i dati sono rincuoranti. Secondo un sondaggio condotto dall'Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche nel 2017, il 51% dei ragazzi tra i 15 e i 20 anni controlla lo smartphone circa 75 volte al giorno, con picchi che arrivano addirittura a 110 volte. Hanno dichiarato infatti di far fatica a prendersi una pausa da internet e dal cellulare.