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Giallo di Marcheno, Bozzoli non è finito nel forno

Nessuna traccia del dna dell'uomo nelle scorie della fonderia

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Ancora nessuna traccia dei resti di Mario Bozzoli, a due anni e mezzo dalla sua scomparsa. L'imprenditore di Marcheno non è stato gettato nei forni della sua azienda del bresciano. Un'ulteriore conferma, dopo quella dei Ris, arriva anche dalle analisi approfondite dei tecnici, guidate dall'anatomopatologa Cristina Cattaneo, incaricata di esaminare le scorie della fonderia.

Niente dna e nemmeno nessuna protesi dentale al titanio, quella di cui si è parlato per mesi e che, se il corpo di Mario Bozzoli fosse stato gettato là dentro la sera del 15 ottobre 2015 per farlo sparire, se ne sarebbe trovata traccia. Dunque, è ancora giallo su dove sia finito il corpo di Bozzoli.

Un'altra ipotesi indica che l'imprenditore 50enne possa essere stato ucciso e poi subito portato via con un camion della fonderia. Il suo cadavere potrebbe essere stato trascinato in un posto dove non arrivano le telecamere dell'azienda e fatto sparire, chissà dove.

Gli inquirenti lavorano anche sul fronte economico,  sui conti e sulle transazioni finanziarie. Dopo la scomparsa di Mario Bozzoli, il fraello Adelio ha aperto un'azienda con i figli, Alessandro e Giacomo, indagati, insieme a due operai, per omicidio e distruzione di cadavere.

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