di Roberto Carnevali
Il teatro di Elena Russo Arman è un teatro di ricerca. Da molti anni, continuando comunque nel suo percorso di attrice con il gruppo del Teatro Elfo Puccini di Milano, si cimenta nella regia, costruendo spettacoli nei quali la sua personalità si manifesta in linguaggi sempre nuovi, che attingono alle molteplici forme espressive del teatro, dalla tradizione all'avanguardia.
La sua ultima fatica, come regista e interprete, è stata ‘Leonardo, che genio!’, rappresentata all'Elfo Puccini.
Davanti a un librone, che aprendosi si dispiega in paesaggi e architetture tridimensionali, Russo Arman racconta la storia di Leonardo Da Vinci, con quella sua straordinaria capacità di catturare l'attenzione di chi ascolta, accompagnata dai movimenti delle figure disegnate.
Fuori campo, a dare la voce a Leonardo, Cristian Gianmarini, suo compagno di molte avventure teatrali, tra le quali uno spettacolo che fu tra i primi dell’attrice come regista e interprete, ‘La palestra della felicità’, di Valentina Diana.
Un teatro di ricerca: in ‘Leonardo’ troviamo echi di Dario Fo e di Emanuele Luzzati, con Russo Arman voce narrante e ‘burattinaia’ come nel suo spettacolo precedente, ‘The juniper three’, ispirato alle favole dei fratelli Grimm, dove i burattini, ben lontani dalle figure piane e solari di questo ‘Leonardo’, si muovevano nel clima deliberatamente inquietante delle cupe favole a cui era ispirato.
Come sempre, a commentare in modo pregnante, le musiche di Alessandra Novaga, che si collocano a pieno titolo in questa dimensione di ricerca, esprimendosi nelle forme più varie, in un perfetto connubio con quello che viene rappresentato.
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