"Credo che sia profondamente sbagliato avere i negozi aperti nelle tre feste civili del nostro Paese che sono il 25 Aprile, 1 Maggio e 2 Giugno". Lo ha detto il segretario della Cgil, Susanna Camusso, a margine dell'assemblea generale della Camera del Lavoro di Milano. "Non si capisce perché non si possa riconoscere, a tutti coloro che non sono in servizi essenziali, di poter partecipare a manifestazioni e di trascorrere del tempo libero", ha aggiunto.
Per la Camusso "è straordinariamente importante riparlare di democrazia e libertà" durante la celebrazione del 25 Aprile. "I segnali di intolleranza razzismo e neofascismo che abbiamo visto in questi mesi non sono un pericolo da sottovalutare. Quest'anno celebriamo il 25 Aprile nell'anno del settantesimo della Costituzione, aver liberato il Paese ci permette ora di vivere in un luogo democratico e libero", ha precisato.
Cgia: "Quasi 5 milioni di italiani al lavoro" - Nel frattempo la Cgia rende noto che sia il 25 Aprile sia il 1 Maggio quasi 5 milioni di italiani lo passeranno al lavoro: cioè un occupato su 5. Il settore con una presenza maggiore di occupati nei giorni di festa è quello alberghiero/ristorazione: i 688.300 lavoratori coinvolti incidono sul totale degli occupati dipendenti dello stesso settore per il 68,3%. Seguono il commercio (579.000 per il 29,6%), la Pubblica amministrazione (329.100 per 25,9%), la sanità (686.300 per 23%) e i trasporti (215.600 per il 22,7%)..
"Un lavoratore dipendente su 5 impiegato alla domenica" - Secondo queste elaborazioni riferite al 2016, sono precisamente 4,7 milioni gli italiani che lavorano di domenica o nei giorni festivi. E una buona parte di questi sarà in negozio, in fabbrica o in ufficio anche il 25 Aprile e il primo Maggio. Tra questi 4,7 mln, 3,4 sono lavoratori dipendenti e gli altri 1,3 sono autonomi (artigiani, commercianti, esercenti, ambulanti, agricoltori, etc.). Se un lavoratore dipendente su 5 è impiegato alla domenica, i lavoratori autonomi, invece, registrano una frequenza maggiore: quasi 1 su 4.
"Piccole attività costrette a tenere aperto nei giorni festivi" - "Negli ultimi 10 anni - ricorda Paolo Zabeo della Cgia - gli occupati nei giorni festivi sono aumentati specie tra i dipendenti e in misura più contenuta anche tra gli autonomi. Nel settore del commercio, grazie alla liberalizzazione degli orari introdotta dal Governo Monti, una risposta alla crisi è stata quella di accrescere i giorni di apertura dei negozi. Con i grandi centri commerciali e gli outlet che durante tutto l'anno faticano ormai a chiudere solo il giorno di Natale e quello di Pasqua, anche le piccolissime attività, nella stragrande maggioranza dei casi a conduzione familiare, sono state costrette a tenere aperto anche nei giorni festivi per non perdere una parte di clientela".
Regioni dove il lavoro festivo è più diffuso - Le regioni dove il lavoro festivo è più diffuso sono quelle dove la vocazione turistica/commerciale è prevalente: Valle d'Aosta (29,5% occupati domenicali sul totale dipendenti presenti in regione), Sardegna (24,5%), Puglia (24%), Sicilia (23,7%) e Molise (23,6%) guidano la classifica. In coda, invece, si posizionano Emilia R. (17,9%), Marche (17,4%) e Lombardia (16,9%). La media nazionale si attesta al 19,8%.