I genitori di un 17enne hanno presentato un esposto in Procura a Lecce nel quale denunciano che il figlio sarebbe stato vittima di atti di bullismo a scuola. Il ragazzo sarebbe stato picchiato e umiliato dai compagni di classe. Alla denuncia hanno allegato anche un video in cui si vede uno studente che aggredisce il compagno tirandogli calci e minacciandolo con una sedia. Il filmato sarebbe stato girato da un altro amico del giovane.
Secondo la famiglia, il ragazzo avrebbe subito soprusi, umiliazioni e botte fin dall'inizio dell'anno scolastico. "Gli toglievano la maglia e la usavano come cancellino della lavagna. Non solo aggressioni - sul suo corpo c'erano segni che lui ha sempre cercato di minimizzare - ma anche umiliazioni per il 17enne aggredito in classe a Lecce". Così l'avvocato Giovanni Montagna che ha presentato un esposto in Procura. Il ragazzo avrebbe inoltre raccontato alla madre "di episodi di bullismo continuo, a volte segnati anche da lividi, soprusi spesso durati per l'intera mattinata scolastica - riferisce il legale - in un caso avvenuti anche alla presenza di un docente in classe".
"E' un ragazzo molto introverso, chiuso ma che ha sempre avuto un brillante rendimento scolastico. Da settembre, da quando sarebbero iniziati questi episodi, invece è calato notevolmente", racconta Montagna. Il giovane aveva negato alla madre di avere problemi in classe fino al 7 aprile quando lei ha ricevuto un WhatsApp con un video che ritraeva il figlio vittima di un compagno che lo prendeva a calci e lo minacciava con una sedia.
Il video le è arrivato grazie ad un amico del 17enne che ha voluto cercare di aiutare la vittima. Quando la mamma ha chiesto spiegazioni, il giovane preso di mira dai bulli ha cercato di minimizzare. Non è ancora chiaro quanti partecipassero alle vessazioni. Sarà il lavoro della Procura a dover cercare di fare chiarezza".
A seguito della diffusione della notizia, lo studente ha però chiesto scusa in classe davanti agli altri alunni. Lo riferisce il preside dell'istituto, Giuseppe Russo. "Il ragazzo, presa coscienza del terremoto mediatico che lo ha travolto ha chiesto in classe che non se ne parlasse più scusandosi davanti ai compagni e alla stessa vittima per il suo comportamento. E' un ragazzo fragile anche lui". Il preside ha poi aggiunto che "la scuola non nasconderà la testa sotto la sabbia ma farà tutti i passi necessari per accertare i fatti e i responsabili".