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Turni massacranti e pagamenti in nero: ecco il lavoro stagionale a Rimini

Quinta Colonna sulla riviera romagnola alla scoperta dei datori di lavoro furbetti

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La bella stagione è cominciata e nelle località turistiche riprende l’annuale ricerca di lavoratori stagionali: soprattutto camerieri, chef, lavapiatti e receptionist d’hotel che affollano alberghi, ristoranti e lidi costieri. Quinta Colonna è andata in una delle città marittime più gettonate dai turisti: Rimini, dove ristoratori e albergatori sono già in pieno fermento. E hanno anche le idee chiare su come aggirare la legge. Già, perché se un turno, secondo il contratto nazionale, deve durare 6 ore e 40 minuti, qui i datori di lavoro propongono dalle 8 alle 12 ore consecutive, fino ad arrivare alle 18 ore che può arrivare a fare uno chef.

Gli straordinari non esistono, perché le ore in più sono pagate rigorosamente in nero. Quando sono pagate. E anche i contratti stessi spesso sono irregolari: risultano part time, e il resto dello stipendio è, di nuovo, in nero. Ammesso che ci sia un contratto, perché uno dei ristoratori, ripreso con una videocamera nascosta, alla richiesta di regolarizzare, eventualmente, il rapporto di lavoro, mette subito le mani avanti e dice alla (finta) candidata per un posto di cameriera: “Dobbiamo vedere dalla persona”.

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