Gli italiani sono pronti a mangiare gli insetti. Anzi, ne sono entusiasti. Secondo una ricerca della Società umanitaria di Milano il 47% sarebbe favorevole alla liberalizzazione del nuovo piatto e un altro 28% si dichiara interessato ad assaggiarli. Un ottimo punto di partenza, per quello che sarà il cibo del futuro.
La cucina che cambia Farine a base di larve di grilli, panne cotte con locuste, cavallette assieme ai gamberoni. E' il caso di dimenticarsi di lasagne e arrosto e di preparare la papille gustative a piatti completamente diversi a quelli a cui si è abituati. E pare che agli italiani piaccia. Qualcuno addirittura ne sarebbe già entusiasta. In una scuola gastronomica milanese si stanno tenendo dei corsi per imparare a cucinare i nuovi cibi. Mentre Entonote, prima realtà italiana a sdoganare il nuovo alimento, nel 2015 ha pubblicato il libro "Un insetto nel piatto: piccola guida al cibo del futuro".
Cibo del passato e del futuro Pare che gli antichi abitanti dell'Europa già li mangiassero. Quello che è sicuro è che nel futuro saranno un piatto irrinunciabile. Gli insetti contengono tre volte la quantità di proteine del pollo, oltre a ferro e vitamine in abbondanza. Sono già una soluzione per chi abita nei Paesi più poveri, ma con l'aumento globale della popolazione e i cambiamenti climatici in atto diventeranno fondamentali per la sopravvivenza di tutti. Producono infatti meno gas serra e hanno bisogno di meno acqua e meno cibo. Meglio allora iniziare ad apprezzarli.