"Impedirmi di stare in un luogo pubblico col cane è come rubare la stampella a una persona senza una gamba. Chi avrebbe il coraggio di farlo?". A quanto pare il vicepreside del liceo scientifico di Alghero l’ha avuto.
Gabriele Pittalis, 34enne e cieco, era a scuola per chiedere informazioni su un corso di informatica, ma è stato costretto a uscire. Il professore si difende: "Ho solo detto di spostarsi dall'androne, non sono un insensibile".
La discussione e le urla Quello che è successo lo racconta alla Stampa Franco Santoro, anche lui cieco e centralinista al liceo. Stava parlando con Gabriele, al quale stava dando informazioni riguardo a un corso d'informatica per disabili che la scuola doveva attivare. A un certo punto, riporta Santoro, il vicepreside, Pietro Sanna, ha iniziato a urlare: "Sembrava una furia. Ci ha imposto di portare il cane immediatamente fuori". Il regolamento comunale di Alghero, è vero, vieta di introdurre animali domestici nelle strutture scolastiche, ma per un cieco il cane guida è un'estensione del proprio corpo e per lui non valgono le stesse regole. "Il mio cane si chiama Pasta", spiega Gabriele, "è la mia guida per tutti gli spostamenti. I suoi occhi sono i miei, in tutto quello che faccio posso fidarmi solo di lei".
La difesa del vicepreside Secondo il professore, il pericolo era quello delle allergie che i peli del cane potevano provocare ai ragazzi. Ma Gabriele specifica: "Pasta è sottoposta a continui controlli ed è dotata di un tesserino sanitario. Può entrare ovunque, tranne che in quella scuola. Chi fa del male al mio labrador è come se lo facesse a me, anzi è persino più grave". Il sindaco della città ha dato la propria solidarietà al 34enne, mentre il vicepreside non ci sta a passare per il colpevole di quest'atto discriminatorio e spiega di aver solo chiesto all'uomo di spostarsi dall'androne, dove passano i ragazzi. Pittalis però non è d'accordo: "Gli insegnanti, e ancor di più il vicepreside, dovrebbero lanciare messaggi educativi ai ragazzi. Invece è stata scritta una brutta pagina di intolleranza".
Il caso non è chiuso Franco Santoro, il centralinista, non solo è amico di Gabriele, ma è anche presidente della sezione di Sassari dell'Unione italiana ciechi. Per lui, l'episodio è stato inaccettabile e così ha già inviato lettere al Provveditorato degli studi, al ministro dell'Istruzione e alla Regione.