UN'AZIENDA A PROVA DI NEO-MAMME

Trieste, resta incinta: il capo le offre un contratto indeterminato

L'azienda Cpi-Eng ha deciso di sposare la filosofia: pro-mamme. "Contano le persone, non i numeri", ha detto uno dei proprietari

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Quando è rimasta incinta Delia Barzotti, di origine palermitana, stava lavorando solo da un anno alla Cpi-Eng, un'azienda triestina di ingegneria e progettazione meccanica. La donna aveva un contratto a tempo determinato e nel cuore la paura di perdere il lavoro nel momento in cui avrebbe rivelato al capo di essere in dolce attesa. Ma quando ha detto ai titolari dell'impresa della gravidanza invece di licenziarla le hanno offerto un contratto indeterminato, un aumento e hanno creato appositamente per lei uno spazio di coworking con area bimbi e un'educatrice sempre a disposizione.

"Dopo la maternità obbligatoria e la nascita di Ludovica sono subito tornata a lavoro. L'ho chiesto io. Mi bastano un computer e un telefono", racconta Delia a Repubblica. Per ora la donna lavora solo due giorni a settimana all'interno di uno spazio condiviso dove può tenere d'occhio la sua bambina di cui nel frattempo si prende cura un'educatrice messa a disposizione dall'azienda. 

Con la piccola Ludovica, che ora ha qualche mese, Delia è al suo secondo figlio. "Anche con il primo sono stata fortunata, ma mi è capitato di firmare anche dimissioni in bianco per il mio essere mamma". La donna non si aspettava una simile reazione da parte dei suoi datori di lavoro di fronte alla notizia della gravidanza.

È il proprietario della Cpi, Christian Bracich, a credere nella filosofia pro-mamme di cui Delia ha beneficiato per prima. "L'azienda è fatta di persone, non di numeri - spiega Bracich. - Se una persona è valida, va valorizzata". La Cpi-Eng è un'azienda che crede nel valore delle donne, ne è prova che quasi tutte siedono in posizioni di management.

Di recente è stata assunta part-time anche Alessia che ha un bimbo di sei mesi. "Dove lavorava prima non accettavano l'orario ridotto - dice l'imprenditore - il lavoro è come una famiglia, bisogna trovare il modo per non far andare via le persone". E conclude: "Quando ho assunto Delia a tempo determinato mi ha detto che aveva in programma un altro figlio, io le ho risposto che ne avremmo parlato una volta rimasta incinta. E così è stato".