Sempre più italiani ordinano per abitudine cibo a domicilio. Sono 4 milioni, secondo un'analisi della Coldiretti/Censis, mentre 11 milioni sono quelli che usano il telefono in maniera costante per farsi portare a casa i piatti direttamente da pizzerie o ristoranti. Cresce quindi il mercato dei siti di food delivery, mentre il tribunale di Torino boccia il ricorso dei fattorini di Foodora contro le condizioni di lavoro.
Cambiano le abitudini in cucina Nel 2017 è diminuita la voglia degli italiani di cucinare o uscire a cena. Orari di lavoro sempre più flessibili e i cambiamenti nello stile di vita hanno portato, tra le altre cose, a preferire l'ordinazione del cibo a domicilio. Ai siti specializzati nella consegna di piatti direttamente a casa si può accedere tramite qualunque dispositivo, dal computer allo smartphone. Possono avere una diffusione internazionale come Foodora o JustEat, ma anche nazionale o locale. Senza dimenticare i servizi di consegna a domicilio che garantiscono già il singolo ristorante o la singola pizzeria. Una comodità che ha portato al cambiamento delle abitudini in cucina, ma anche alla crescita delle piattaforme di food delivery. Va da sé che l'offerta sarà maggiore nelle grandi città, mentre per ora restano ancora piuttosto scoperti i piccoli paesi.
Mangiare a casa i piatti del ristoranti Bastano un paio di click e un fattorino suona al campanello portando nello zainetto il piatto ordinato, ancora caldo. La scelta è ampia, dal piatto etnico al risotto, dal sushi alla pizza. Si può pagare in contanti oppure online. Si può, insomma, sbrigare il tutto nella massima comodità e senza nemmeno doversi vestire bene per uscire a cena. E' la soluzione più gettonata per chi torna a casa stanco dopo una lunga giornata di lavoro. Ma c'è anche un altro lato della medaglia. Il tribunale di Torino ha bocciato il ricorso si sei fattorini di Foodora che accusano l'azienda tedesca di averli lasciati a casa dopo le mobilitazioni del 2016. Allora i ragazzi avevano manifestato contro la precarietà del lavoro, i 2,70 euro a consegna senza un fisso e con tutte le spese a carico, i pericoli corsi ogni giorni in bici in mezzo al traffico. Anche la Coldiretti è preoccupata per la crescita di questo sistema: "Rischia di trasformarsi in una guerra commerciale al ribasso, che può ripercuotersi sull'intera filiera, dalla gestione del personale ai conti dei ristoratori, fino al loro fornitori dei prodotti agricoli e alimentari".