Rimane alta la tensione nella Striscia di Gaza, dove i soldati israeliani hanno sparato contro alcuni palestinesi, uccidendo 9 persone durante le proteste vicino a Khan Younis, lungo il confine della Striscia. Lo ha fatto sapere il ministero della Salute locale. Sono almeno 1.000 i manifestanti rimasti feriti, diversi versano in gravi condizioni. Intanto oltre 20mila palestinesi sono stati respinti alla barriera mentre tentavano di infiltrarsi.
Non si fermano quindi gli scontri al confine tra Gaza e Israele una settimana dopo in cui sono morti 19 palestinesi. Era dal 2014 che le violenze non raggiungevano un'intensità così alta. Una delle vittime è stata identificata come Ussama Khamis Qadih, 38 anni, palestinese originario di Khan Yunis, nel sud della Striscia. I media palestinesi hanno riferito di un terzo ucciso nei pressi della barriera di sicurezza.
Abu Mazen condanna uccisioni e repressione - Il presidente palestinese Abu Mazen ha condannato "le uccisioni e la repressione svolte dalle forze di occupazione israeliane a fronte della manifestazione di massa pacifica" sul confine della Striscia di Gaza. In un comunicato della presidenza è stato chiesto alla Ue, all'Onu e alla Lega Araba "di fermare questa brutale uccisione di innocenti e indifesi che sono andati in una marcia pacifica per difendere il loro diritto di vivere".
Israele: "Sventati attacchi ed infiltrazioni" - "Diversi tentativi da parte di dimostranti palestinesi di danneggiare i recinti di confine e anche di attraversarli, con la protezione di una densa cortina fumogena, sono stati sventati dai soldati israeliani". Lo ha spiegato il portavoce militare secondo cui sono anche avvenuti tentativi di condurre "attacchi terroristici, mediante il lancio di ordigni esplosivi e di molotov". "I nostri soldati hanno impedito le infiltrazioni", ha concluso.