Dove nascono le PSA da corsa

Visita a Satory, nel cuore del Centro Racing Citroen

Il ritorno di Loeb (ma solo per tre gare)

Citroen si prepara ad affrontare il campionato mondiale Rally 2018 WRC più agguerrita che mai, con un nuovo responsabile del team competizione, Pierre Budar e un’auto affilata come la lama di un rasoio, che segna il ritorno di uno dei rallisti più bravi e famosi di sempre, al momento solo per tre gare: Sebastien Loeb.

Le competizioni automobilistiche non rappresentano una disciplina sportiva fine a se stessa, ma svolgono l’importantissimo ruolo di laboratorio di ricerca e sperimentazione, di nuove tecnologie che poi approdano nell’universo delle auto stradali, migliorando performance e sicurezza. Ne è un esempio il sistema di smorzamento idraulico montato sugli ammortizzatori della nuova Citroen Cactus, che arriva proprio dai campi di gara, e noi siamo andati a dare un’occhiata Satory, appena fuori Parigi e cuore del centro agonistico PSA. È qui infatti che da due anni Citroen, DS e Peugeot (chissà se arriverà anche Opel) hanno a disposizione anche circuito in asfalto per testare tutto quanto è possibile.

Citroen, in fatto di competizioni, vanta un invidiabile palmares di circa 100 vittorie. Per la precisione: 8 titoli di campione del Mondo Rally, 3 titoli di campione del Mondo WTCC e 4 vittorie nella Parigi-Dakar. Una bacheca che Citroen è seriamente intenzionata ad arricchire questʼanno. Ne è convinto Pierre Budar, che succede a Yves Matton nella gestione del reparto corse (Matton entrato ora a far parte della FIA come Direttore del settore Rally). Entrato in Peugeot nel 1989, prima come pilota ufficiale Peugeot-Talbot con la 309 gruppo N, Budar è poi divenuto il responsabile di numerose versioni stradali altamente performanti.

“Quest’anno ‒ ci dice Budar ‒ il nuovo regolamento tecnico WRC è molto più permissivo e ci consente di mettere a punto vetture spettacolari. Il Mondiale Rally, dʼaltronde, è lo sport motoristico più popolare, dopo la Formula 1. Quest’anno poi avrà ancora più risonanza, visto che tutte le prove speciali avranno diffusione televisiva. Sull’auto è stato fatto un gran lavoro e il team piloti è davvero competitivo, con un Kris Meeke velocissimo e un Craig Breen regolare e continuo. E poi, per 3 manche, avremo di nuovo Sebastien Loeb.

Elena Fumagalli, responsabile relazioni esterne di Citroen Italia, ci ha portato all’interno di questo fantastico universo, fatto di macchine ma anche di uomini. A Satory si fa proprio di tutto, dalla progettazione alla messa a punto dei motori, ed è entusiasmante vedere progettisti all’opera e tecnici che montano fasce elastiche e guarnizioni, centellinando con cura millimetrica oli e sigillanti vari. Quest’anno il motore ‒ un 1.6 tutto PSA ‒ sviluppa circa 380 CV e, nonostante sia spremuto a dovere, deve anche durare: ogni auto ne ha a disposizione tre e ogni unità deve essere in grado di affrontare almeno 5 gare, per un totale di circa 7.000 km. Per il resto, ci conferma Christophe Besse, direttore tecnico di Citroën Racing,è stato fatto molto per l’assetto, soprattutto per lo sterrato, visto che l’attuale calendario prevede soprattutto prove di questo tipo. Si va dal fango del Galles ai terreni abrasivi caratteristici della Sardegna, e noi crediamo che questa nuova C3 WRC sia in grado di dare il meglio di se in tutte le condizioni”.

Concludiamo questa full immersion nell’universo agonistico Citroen con una breve scheda tecnica della C3 WRC: scocca rinforzata con roll bar e carrozzeria in acciaio e materiali compositi; motore 1.6 turbo a iniezione diretta, con 380 CV e 400 Nm di coppia massima a 4.500 giri; frizione a doppio disco ceramico-metallico e cambio sequenziale a 6 rapporti; dischi freno anteriori ventilati da 370 mm su asfalto e da 330 per sterrato e posteriori da 300 mm (asfalto e sterrato), con pinze a 4 pistoncini; ammortizzatori Citroen regolabili a 3 vie.