Il giudice Sergio Moro ha emesso un mandato di arresto contro l'ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, che avrà 24 ore per costituirsi alla polizia federale ed essere arrestato. Ciò dovrà avvenire entro le 17 locali (le 22 in Italia) di venerdì. L'ordine è stato firmato dopo che il tribunale di Porto Alegre ha autorizzato il magistrato a procedere con l'esecuzione della condanna a 12 anni di carcere per corruzione.
E' stato Moro nel luglio del 2017 a condannare Lula a 9 anni di prigione per corruzione e riciclaggio, che sono diventati 12 nel gennaio scorso, quando il caso è stato esaminato in seconda istanza dal Tribunale Regionale Federale di Porto Alegre (Trf-4). L'esecuzione della condanna era stata però bloccata dalla richiesta di "habeas corpus" presentata dai legali dell'ex presidente presso il Supremo Tribunale Federale (Stf), che l'ha respinta mercoledì notte, per 6 voti contro 5.
Giovedì il Tfr ha inviato a Moro una comunicazione nella quale lo ha autorizzato ad emettere un mandato di arresto per Lula, giacché considera esauriti tutti i possibili ricorsi della sua difesa presso questa corte. Moro ha quindi emesso l'ordine, segnalando che, "tenendo in conto della dignità dell'incarico occupato in passato" da Lula, "gli viene concessa l'opportunità di presentarsi volontariamente alla Polizia Federale di Curitiba, entro le 17 del 6 aprile 2018". Il giudice, d'altra parte, ha escluso in modo sprezzante che la difesa di Lula abbia ancora qualche carta da giocare, sottolineando che gli "ipotetici ricorsi" che potrebbe presentare sono solo una "patologico tentativo di procrastinazione che dovrebbe essere eliminato dal mondo giuridico".
A segnare la sconfitta dell'"habeas corpus" formalmente è stato il parere della presidente del Tsf, Carmen Lucia, ma in effetti è stato il voto negativo di un'altra magistrata, Rosa Weber, che ha tolto ogni speranza ai simpatizzanti dell'ex presidente durante lo svolgimento della lunga udienza, durata più di dieci ore.
Lula potrebbe decidere di non costituirsi - Lula potrebbe decidere di non costituirsi entro il termine imposto dal giudice Sergio Moro, per aspettare invece che lo venga a cercare la polizia nella sede del sindacato metallurgico Abc a Sao Bernardo dos Campos, dove, dopo la notte passata a casa, ha fatto sapere che tornerà per riunirsi con i suoi alleati politici. "Se vogliono prenderlo, che vengano a prenderlo qui, in mezzo al suo popolo. Lula è innocente, e un innocente non si consegna in quel modo", ha detto il senatore del Partito dei Lavoratori (Pt) Lindbergh Farias, pur precisando che "questa è la mia opinione, è il presidente che deve decidere".