A Padova c'è il più antico orto botanico universitario al mondo che, nei secoli, ha conservato la propria collocazione originaria e gran parte delle caratteristiche dell’impianto cinquecentesco.
Pochi lo sanno, ma in Italia vegetali come la patata oppure l’agave furono introdotti proprio attraverso l’Orto botanico di Padova, che beneficiava del ruolo cruciale della Repubblica di Venezia, dei suoi possedimenti e dei suoi scambi commerciali.
Patrimonio Unesco - Da sempre luogo di ricerca scientifica, scambio culturale e didattica, dal 1997 è inserito nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco con la seguente motivazione: “L’Orto Botanico di Padova è all’origine di tutti gli orti botanici del mondo e rappresenta la culla della scienza, degli scambi scientifici e della comprensione delle relazioni tra la natura e la cultura. Ha largamente contribuito al progresso di numerose discipline scientifiche moderne, in particolare la botanica, la medicina, la chimica, l’ecologia e la farmacia”.
Fondato nel 1545 - L’Orto botanico di Padova fu fondato nel 1545 come “Horto medicinale” per la coltivazione di piante medicinali a fini scientifici e didattici. La sua istituzione fu fortemente sollecitata da Francesco Bonafede, che allora ricopriva la cattedra di “lettura dei semplici”, per permettere agli studenti un più facile riconoscimento delle piante medicinali. Presto l’Orto divenne un luogo di grande interesse per la rarità dei vegetali in esso contenuti, tanto che, già pochi anni dopo la fondazione, si rese necessaria la costruzione di un muro di recinzione a difesa delle preziose specie ospitate.
La Palma di Goethe, piantata a fine ‘500 - Tra Orto antico e Giardino della biodiversità, oggi l’Orto botanico di Padova conta oltre 3500 specie e numerosi alberi storici: prima fra tutti la Palma di San Pietro, messa a dimora nel 1585. La Palma è attualmente la pianta più vecchia presente nell'Orto botanico patavino ed è universalmente nota come "Palma di Goethe" da quando il grande poeta tedesco, dopo averla ammirata nel 1786, formulò la sua intuizione evolutiva nel Saggio sulla metamorfosi delle piante pubblicato nel 1790.
Rarità green - Oltre alla Palma di Goethe, particolarmente significativi sono il Platano orientale (1680), riconoscibile dalla cavità nel fusto, probabile conseguenza di un fulmine; il Ginkgo biloba (1750), antico esemplare maschile su cui a metà Ottocento è stato innestato un ramo femminile e la Magnolia grandiflora (1786), esemplare tra i più antichi presenti in Europa.
Il Giardino della biodiversità - Nel 2014 l’Orto botanico ha ampliato il proprio patrimonio botanico, inaugurando il Giardino della biodiversità: cinque nuove grandi serre che propongono un viaggio attraverso cinque biomi diversi. In un intreccio tra botanica e antropologia, il Giardino della biodiversità illustra la storia delle relazioni tra uomo e piante, dalla preistoria all’agricoltura, e accoglie 1300 specie, accompagnando il visitatore alla scoperta delle piante della foresta tropicale pluviale e della vegetazione tipica delle aree temperate, mediterranee e aride.
Maggiori informazioni: www.ortobotanicopd.it