Che l’Italia fosse il Paese con il più ricco patrimonio artistico al mondo lo sapevamo già. Ma che tutta questa bellezza potesse anche essere vandalizzata con estrema libertà dai turisti stranieri era forse un’eventualità che non avevamo preso in considerazione. O almeno, non abbastanza. Il campanello di allarme si era acceso nel 2015, quando 44 tifosi della squadra olandese Feyenoord avevano distrutto la statua della Barcaccia, opera del Bernini in Piazza di Spagna, a Roma. Ora il tema dell’incuria dei turisti nei confronti delle nostre opere d’arte è tornato alla ribalta dopo che due ragazzi svizzeri hanno improvvisato uno spogliarello con tanto di musica da discoteca di fronte a San Giacomo di Rialto, la chiesa più antica di Venezia.
Mattino Cinque ha fatto una carrellata dei più assurdi comportamenti tenuti da chi visita le nostre città d’arte, tra chi si fa il bagno in Laguna, a Venezia, a chi si arrampica sulle statue simbolo di Firenze. E in studio il giornalista Roberto Poletti commenta: “Accade perché in Italia non ci sono regole”. E aggiunge: “il nostro Paese è come un bar di periferia di quart’ordine dove tutti entrano, bevono, si ubriacano, devastano e non pagano neanche il conto”.
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