Inked: una storia d’amore videoludica in cui la penna serve più della spada
La fusione (quasi) perfetta tra un racconto animato e un puzzle game: stile eccezionale, enigmi robusti e impegnativi al punto giusto, e solo qualche piccolo difetto nei controlli
Il protagonista di Inked è un samurai che ha riposto la spada e vuole godersi la meritata pace dopo una non meglio specificata avventura. Purtroppo, non fa in tempo a rilassarsi davanti alla sua casetta con sua moglie, intenta a dipingere un quadro, viene risucchiato in un nuovo viaggio, diviso in una decina di capitoli. La moglie pittrice infatti vuol capire chi è stato tanto vile da spezzare un’ala a un piccolo corvo, e il fedele ex-samurai è pronto a seguirla in capo al mondo.
Inked è prima di tutto un viaggio "emozionale", e non tarderete a capire che il viaggio, tanto per cambiare, è un’allegoria della sua disavventura. Quello che rende Inked assolutamente degno di nota è lo stile: i livelli del gioco, i personaggi, gli oggetti interattivi vengono rappresentati come se fossero disegnati a mano, e in modo estremamente convincente. L’autore dei disegni, il narratore che racconta la storia del samurai e della sua compagna, a volte interviene direttamente e mostra le proprie mani.
Dal punto di vista del gameplay, Inked è un gioco a enigmi, di quelli fatti bene. Ogni livello è diviso in una mezza dozzina di sezioni, ognuna delle quali è grossomodo indipendente e va risolta con gli elementi a disposizione. Nei primi livelli, dovrete interagire con leve, blocchi mobili, pedane sensibili al peso; poi arrivano enigmi a base di ghiaccio e acqua, con molta più varietà. In totale il gioco vi prenderà circa tre/quattro ore, se non siete digiuni di giochi a enigmi.
Alcuni enigmi sono piuttosto impegnativi, e ci abbiamo passato su più di dieci minuti per trovare la soluzione non banale. Dal punto di vista dei puzzle, Inked è una sfida sfiziosa di buonissimo livello. Le difficoltà maggiori si hanno con gli enigmi "a tempo", in cui dovete compiere una certa azione dopo aver attivato una leva o un altro tipo di meccanismo, e entro un certo numero di secondi. In questo caso, la prospettiva isometrica e i controlli non precisi al pixel vi costringeranno a ripetere il puzzle un paio di volte, per trovare non solo il ritmo giusto ma anche il punto migliore dove toccare.
Per inciso, il sistema di controllo "touch" del gioco è probabilmente il migliore per questo tipo di videogame, mentre via controller presumiamo debba essere molto più complicato: sebbene la versione console del gioco non sia ancora uscita, e quella PC apparentemente "ritirata" per un upgrade, siamo abbastanza convinti che lo schermo touch di un cellulare o di un tablet sia il sistema migliore per godersi il viaggio di Inked.
Inked, le immagini del videogioco per iOS e Android
Il gioco è disponibile su App Store (noi l'abbiamo provato su iPhone 12) a 4,49 euro e nella versione Android su Google Play Store al prezzo di 3,99 euro; il doppiaggio è totalmente in inglese, ma i sottotitoli sono in italiano e tradotti anche piuttosto bene.
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