REATO DI AIUTO AL SUICIDIO

Dj Fabo, il governo si costituisce davanti alla Corte costituzionale contro Cappato

L'appello lanciato all'esecutivo dall'Associazione Luca Coscioni, firmato da 15mila persone, rimane dunque inascoltato

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Il governo si è costituito davanti alla Corte costituzionale nel procedimento sollevato dalla Corte di assise di Milano nell'ambito del processo a Marco Cappato per la morte di Dj Fabo. Lo comunica la vicepresidente dell'associazione Luca Coscioni, Filomena Gallo. Al termine del processo, i giudici avevano trasmesso gli atti alla Consulta per valutare la legittimità costituzionale del reato di aiuto al suicidio, contestato a Cappato.

Inutile dunque l'appello lanciato nei giorni scorsi dall'Associazione e sottoscritto da 15mila persone per chiedere al governo di non intervenire a difesa della legge sull'istigazione e aiuto al suicidio, prevista dal nostro codice penale e risalente agli Anni 30. "Il nostro obiettivo non cambia - commenta Filomena Gallo - vogliamo far prevalere, contro la lettera del codice penale del 1930, i principi di libertà e autodeterminazione riconosciuti dalla Costituzione italiana e dalla Convezione europea dei diritti umani, nella convinzione che Fabiano Antoniani avesse diritto a ottenere in Italia il tipo di assistenza che, a proprio rischio e pericolo, ha dovuto andare a cercare all'estero con l'aiuto di Marco Cappato".

Il processo a Marco Cappato è iniziato lo scorso 8 novembre, dopo che lo stesso esponente dei Radicali si è autodenunciato ai carabinieri per aver accompagnato in Svizzera Fabiano Antoniani, dj 40enne diventato cieco e tetraplegico a causa di un incidente stradale, per sottoporsi alla pratica del suicidio assistito nella clinica Dignitas.