"Considero grave quello che è avvenuto a Bardonecchia. Con tempestività si è convocato l'ambasciatore francese a Roma e la nota della Famesina, a cui come appare evidente si è lavorato insieme, rappresenta la posizione di tutto il governo. In sintesi, a un fatto grave c'è stata una risposta all'altezza da parte dell'Italia". Così il ministro dell'Interno, Marco Minniti in un'intervista al Giornale.
La Francia sospende i controlli - Mentre la tensione sale di ora in ora, Parigi fa sapere di aver sospeso i controlli alla frontiera. "Ho chiesto ai doganieri - dice infatti il ministro francese ai Conti pubblici Gérald Darmanin -, che non hanno fatto nulla di illegale, di sospendere il funzionamento del nostro accordo, in attesa di una mia visita al governo italiano. Se bisogna rivedere l'accordo, ovviamente lo faremo". Darmanin ha poi sottolineato in un tweet che "l'Italia è una nazione sorella".
La Procura di Torino apre un'inchiesta - E intanto sulla vicenda di Bardonecchia la Procura di Torino ha aperto un fascicolo d'indagine per abuso in atti di ufficio, violenza privata e violazione di domicilio. Per ora il procedimento è a carico di ignoti, perché non si conoscono le generalità degli agenti francesi responsabili dell'irruzione. Si sta inoltre valutando anche l'eventuale sussistenza del reato di perquisizione illegale.
Minniti: "Oggi abbiamo un metodo per governare i flussi migratori" - "E' importante l'aver creato un metodo per governare i flussi migratori", ha affermato al "Giornale" il ministro dell'Interno uscente. "Il governo che verrà ne tenga conto", aggiunge, "in 16 mesi abbiamo creato un metodo, partendo dalla restituzione di quattro motovedette alla Libia. Nessuno avrebbe mai scommesso che sarebbero servite a qualcosa. Oggi hanno fatto più di 25mila operazioni di search and rescue. In questo momento in Libia, grazie alla nostra iniziativa, operano l'Oim e l'Unhcr".
"E' un successo del Sistema Paese - aggiunge Minniti - è l'Italia che l'ha fatto e quando l'ha fatto ha aperto la strada all'Europa, che oggi stanzia 50 milioni di euro per le città libiche, principalmente interessate al traffico di esseri umani. L'Oim e l'Unhcr, quando la motovedetta riporta i migranti a Tripoli, stanno sul molo ad aspettarli. Ora è l'Unhcr che ha cominciato a selezionare in Libia coloro che hanno diritto alla protezione internazionale".