Da sei anni Daniele Logli, 21 anni, vive la condizione di orfano di madre (come sua sorella, ancora minorenne), da quando Roberta Ragusa, nella notte fra il 13 e il 14 gennaio 2012, è scomparsa nel nulla. Da allora non ha mai smesso di credere nell’innocenza del padre, Antonio Logli, la cui sentenza di appello è slittata al prossimo 14 maggio (dopo la condanna in primo grado per l’omicidio e la distruzione del cadavere della moglie).
Una versione ribadita in una memoria difensiva depositata dal legale di Logli presso la Corte d’assise e di appello, e confermata ai microfoni di Pomeriggio Cinque. "Credo nell'innocenza di mio padre. Non li ho sentiti litigare. Confermo quello che è scritto nella memoria difensiva", ha dichiarato alla giornalista Manuela Febbo. Nel documento si specifica che Daniele – all'epoca dei fatti 15enne - si trovava nella sua stanza, dalla quale avrebbe dovuto sentire la violenta discussione che ci sarebbe stata tra i genitori poco prima della scomparsa di Roberta Ragusa. Il ragazzo, però, dice di non aver assistito a nessuna discussione.
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