Giusy Savatta, la donna che nel 2016 uccise le proprie figlie, è stata assolta perché "incapace di intendere e di volere al momento dei fatti contestati". Il gup di Gela ha quindi accolto la perizia psichiatrica realizzata sull'insegnante gelese che il 27 dicembre 2016 strangolò le due figlie, Maria Sofia, di 9 anni, e Gaia, di 7, nella loro casa nel centro. Per lei disposto il trasferimento presso una struttura psichiatrica.
La donna dovrà trascorrere un periodo, ancora da definire, in una Rems, la nuova struttura che accoglie gli ex pazienti degli ospedali psichiatrici. Dopo aver soffocato le due figlie Giusy, insegnante di sostegno con incarico a termine, disse di aver tentato di suicidarsi ingerendo candeggina e avvolgendosi il tubo della doccia al collo per soffocarsi. Ai carabinieri che l'arrestarono dichiarò di avere agito in preda a un raptus di follia causato dalla paura che il marito, Vincenzo Trainito, si separasse da lei abbandonando le bambine.
Ilduplice omicidio venne scoperto proprio dall'uomo che rientrò in casa mezz'ora prima del previsto con la spesa in mano, trovando Maria Sofia e Gaia ancora in pigiama, distese a terra. Al momento della sentenza, in aula, c'era solo il marito che si era costituito parte civile. Giusy Savatta hapreferito non partecipare all'udienza.