Lo stress della mamma durante la gravidanza può influenzare e modificare le connessioni neurali del bimbo che nascerà. Infatti, la fase in cui il cervello umano cambia e si sviluppa più velocemente è quando il feto è nel grembo materno e, come dimostrano le prime scansioni cerebrali in utero, è condizionato dallo stato d'animo della madre. A scoprirlo sono i ricercatori della Wayne State University che hanno presentato il loro risultato al Convegno della Società di neuroscienze a Boston.
Per la prima volta, attraverso delle immagini si è potuto studiare l'impatto diretto che lo stress materno ha sullo sviluppo del cervello del feto, indipendentemente dalle influenze ambientali che subentrano dopo la nascita.
La ricerca degli studiosi della Wayne State University, infatti, si è concentrata su delle risonanze magnetiche applicate a 47 feti tra la trentesima e trentasettesima settimana di gestazione. La differenza tra di loro era nel contesto sociale e nello stato d'animo delle madri.
Lo studio ha dimostrato, infatti, che quelle con forte stress, perché depresse o troppo ansiose o con problemi economici, avevano feti con sistemi neurali organizzati in modo meno efficiente. "A giocare un ruolo centrale sarebbe il cervelletto che potrebbe essere particolarmente vulnerabile agli effetti dello stress prenatale o delle prime fasi della vita. In questo organo c'è, infatti, la più alta densità di recettori dei glucocorticoidi, ormoni coinvolti nella risposta allo stress, di qualsiasi altra parte del corpo", ha spiegato Moriah Thomason, a capo del progetto di ricerca.