A quarant'anni dall'uscita, il 23 marzo arriva la "Legacy Edition" di "Burattino senza fili", capolavoro di Edoardo Bennato e della musica d'autore italiana. Il disco, metafora del potere e della società raccontata attraverso Pinocchio e i suoi compagni di favola, ha costituito una svolta vera nel concept narrativo della musica cantautoriale, capace di cambiare l'approccio e il modo di comporre.
Disponibile in due versioni (bookset 40 pagine + 2 CD, e LP originale rimasterizzato 24-bit / 192kHz dai nastri originali + CD + libretto), il cofanetto comprende, nel primo disco, le otto canzoni e, nel secondo, dal titolo "Canzoni senza fili", quattordici tracce (tra queste, le versioni francesi de "La Fata", "Il gatto e la volpe"; le versioni in studio de "Il paese dei balocchi", "Il mio nome è Lucignolo", "La Fata", "Al diavolo il grillo parlante", "Dotti medici e sapienti"; le versioni live di "Dotti medici e sapienti", "Mangiafuoco", "In prigione, in prigione", "È stata tua la colpa", "La fata", "Tu grillo parlante", "Il gatto e la volpe", "Quando sarai grande").
Quando uscì, quarant'anni fa (era il 1977), il disco balzò in cima alle classifiche e divenne uno degli album imprescindibili per qualsiasi generazione. Venne intonato da milioni di ragazzi, suonato in riva al mare, onorato con live affollatissimi.
L’album nacque in una situazione movimentata e contraddittoria. Bennato trasportò il linguaggio del folk, del blues, del rock’n’roll, in una terra contemporanea, per parlare di libertà, malvagità dei potenti e molto altro. "Burattino senza fili" è un concept, come all’epoca si diceva degli lp rock che raccontano una storia, dall’inizio alla fine, quasi fossero un romanzo fatto di canzoni. E dietro questo album c’è il romanzo di Collodi, una risorsa per l’ironia affilata e dolente del musicista napoletano.