"Se ha bisogno, fermo il treno alla prima stazione e la faccio andare in toilette. Abbiamo l'autorizzazione di Trenord". E' così che, nella civilissima Lombardia, sulla tratta Verona-Milano, il capotreno risolve il problema-pipì dei pendolari. Secondo quanto scrive il quotidiano Libero "i bagni sono chiusi fin dalla partenza" perché impraticabili. Tra i pendolari, seccati per il disagio e il ritardo accumulato, si parla di prassi ribattezzata ironicamente la "pipì-stop".
Se per certi aspetti fa sorridere il fatto che si fermi un treno per i "bisognini" dei pendolari, per altri questo "gesto di cortesia" che accumula decine di minuti di ritardo sull'intera linea, fa imbestialire i passeggeri.
E' così che, comme d'habitude, il treno regionale 2058 che parte all'alba da Verona, è costretto a sostare dopo 10 minuti a Peschiera del Garda, per "far andare in bagno" i passeggeri che lo richiedono. Non solo: "Dopo la pausa pipì a cui ormai abbiamo fatto l'abitudine, successivamente a Rezzato, ulteriore sosta per cambiare binario per "motivi tecnici". La nostra situazione è ormai oltre al limite", commentano a Libero i passeggeri.