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Facebook censura la Libertà di Delacroix e poi si scusa

L'opera era stata utilizzata per il manifesto di uno spettacolo teatrale, ma il seno nudo della Marianna di Francia è stato considerato "inappropriato" per i canoni del social network

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"Inappropriato": così Facebook ha bollato un annuncio teatrale. Ad essere sconveniente per il social network è il florido seno della Marianna protagonista dell'opera di Eugène Delacroix "La Libertà che guida il popolo", realizzata nel 1830 ed esposta al Louvre di Parigi. L'immagine simbolo della Repubblica francese non rientra, dunque, nei canoni dei censori di Zuckerberg, che, però, hanno dovuto fare marcia indietro, dopo la sollevazione degli utenti. "Per proteggere il nostro servizio verifichiamo milioni di immagini pubblicitarie e può capitare l'errore", sono state queste le scuse addotte dal manager di Facebook a Parigi Elodie Larcis.

La vicenda del seno della Marianna Anche la Marianna, dunque, simbolo della libertà e della Repubblica francese, non ha ricevuto sconti sotto la scure censoria di Facebook. Quando l'annuncio dell'evento con la riproduzione del capolavoro di Delacroix è apparso sulla pagina Fb del Théâtre "Coups de feu rue Saint-Roch", sono bastati 15 minuti perché venisse segnalato e bloccato per la presenza di nudità. Come ha riferito a Afp il direttore del teatro Jocelyn Fiorina, il seno nudo di Marianna per Facebook era "di natura sensibile e quindi non permesso". A nulla sono servite le proteste di Fiorina che ha dovuto ripubblicare la reclame dello spettacolo autocensurandola. Ma l'indignazione popolare è stata forte e il social network ha dovuto fare marcia indietro. Così il manager di Facebook a Parigi Elodie Larcis si è scusato: "Per proteggere l'integrità del nostro servizio, verifichiamo milioni di immagini pubblicitarie ogni settimana e, a volte, commettiamo errori".

I precedenti La Marianna di Delacroix è tuttavia in ottima compagnia. Vittime della censura di Facebook anche altre note opere d'arte. Dopo  "Il bacio" di Rodin definito troppo osé, recente è l'archiviazione da parte di un tribunale francese del caso portato da un insegnante parigino: il suo account era stato chiuso da Facebook perché aveva pubblicato in bacheca il dipinto di Gustave Courbet "L'origine del mondo". All'inizio di marzo, inoltre, Facebook si era già dovuto scusare per aver censurato un post che mostrava una statua nuda di 30.000 anni fa, la Venere di Willendorf, postata da un'utente italiana: l'immagine della figurina preistorica era stata bollata come "pornografia".

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