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God of War: Kratos "spacca" ancora

Abbiamo provato la nuova esclusiva PlayStation 4 in arrivo in Italia il prossimo mese. Ecco le nostre impressioni sul ritorno di Kratos

Due settimane fa, Sony Italia ci ha invitati a provare una versione quasi completa di God of War, una delle esclusive più attese dai possessori di PS4 che sarà disponibile in Italia il prossimo mese. Armati di DualShock 4, ci siamo lanciati in un'affascinante avventura tra le desolate lande nordiche in compagnia di Kratos e suo figlio Atreus. Ecco le nostre prime impressioni.

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TUTTO È CAMBIATO God of War è il nuovo capitolo della saga d'azione sviluppata da Sony Santa Monica Studios che ha accompagnato tutte le console PlayStation a partire dalla storica PS2. Dopo un periodo sabbatico, la serie è pronta a tornare sul mercato con una formula inedita che promette di svecchiare uno stile di gioco non più al passo coi tempi: con una nuova inquadratura alle spalle del protagonista Kratos, abbiamo mosso i primi passi in questa nuova storia che, abbandonati gli scenari tipici della narrativa greca, ci porterà a esplorare quelli più gelidi e introspettivi della mitologia norrena, mettendoci di fronte a tutta una serie di creature e divinità che tenteranno di ostacolare il viaggio del dio della guerra e di suo figlio.

E così, tra momenti di pura esplorazione e scene emozionanti degne di una produzione hollywoodiana, durante la nostra prova abbiamo potuto sperimentare il funzionamento della nuova arma che Kratos utilizzerà in questo quarto episodio dopo aver appeso al chiodo le classiche Spade del Caos: si tratta del Leviatano, un'ascia dalle misteriose origini magiche che, oltre a colpire i nemici in prossimità, può essere scagliata dal protagonista per colpire nemici dalla distanza e richiamabile a sé con la pressione di un semplice tasto, proprio come un novello Thor. Questa mossa è utilissima per infliggere danni a gruppi nutriti di nemici dal momento che, invocando l'ascia come fosse il martello Mjolnir, potrete colpire chiunque si trovi sulla sua traiettoria.

La varietà di nemici che incontrerete durante il viaggio è tale da spingervi a usare diversi stili di combattimento, abbandonando l'ascia contro i nemici immuni alla sua lama per menare le mani come solo Kratos sa fare, sfruttando lo scudo retrattile per proteggervi dai colpi dei nemici e contrattaccare con una mossa ben assestata in grado di spezzare la guardia dell'avversario. In combattimento, il dio può scegliere di alternare attacchi leggeri e pesanti, lanciare l'ascia per tenere a bada l'avanzata dei nemici o sfruttare tutta una serie di attacchi magici che, con il prosieguo dell'avventura, Kratos otterrà sfruttando i punti esperienza ottenuti e delle speciali rune nascoste negli scenari.

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PADRE E FIGLIO Rispetto al passato, il nuovo God of War tenta di offrire un'esperienza più completa alternando fasi puramente action (che sono comunque predominanti) a momenti più introspettivi, in cui viene a galla il difficile rapporto tra Kratos, che non è evidentemente il genitore dell'anno, e suo figlio Atreus, che dal padre ha certamente ereditato la cocciutaggine. Questo rapporto in continua evoluzione si riflette tanto nei filmati quanto nel gameplay, con un Kratos inizialmente restio a permettere ad Atreus di combattere ma che, col passare delle ore, comincerà a fidarsi maggiormente di suo figlio, consentendogli di aiutarlo nei momenti più complicati. E così, quando sarete circondati dai nemici, acquistando un potenziamento potrete lasciare che Atreus si occupi degli avversari più abbordabili, permettendovi di focalizzarvi su quelli più corazzati e pericolosi. Con la pressione di un tasto potrete persino chiedere ad Atreus di aiutarvi, con il figliolo che tenterà di distrarre un particolare nemico con le sue frecce.

L'interazione tra i due è altrettanto importante nelle fasi di esplorazione e risoluzione degli enigmi, con Atreus che si dimostrerà un valido alleato quando si tratta di decifrare la lingua norrena, permettendo al protagonista di capire come risolvere dei puzzle altrimenti incomprensibili. Il più delle volte, questi enigmi prevedono l'uso del Leviatano che Kratos può congelare per bloccare e distruggere determinati meccanismi, dando vita a dei momenti molto stimolanti che, pur non risultando mai particolarmente complessi, aiutano a rendere l'esperienza di gioco più variegata.

Una novità piuttosto interessante consiste nelle risorse che potrete ottenere in fase di esplorazione, con oggetti che vi permetteranno di acquistare nuovi equipaggiamenti per entrambi i personaggi al fine di incrementare alcune statistiche, come la Difesa o la Forza. Questo sistema fa parte di una più complessa componente tipica dei giochi di ruolo, che dà al giocatore la possibilità di intervenire attivamente sulle abilità di Kratos e Atreus spendendo i punti esperienza che guadagnerete nel vostro viaggio per migliorare i poteri o acquistare nuove mosse che renderanno il parco combo di Kratos sempre più devastante e, naturalmente, violento. Come da tradizione della saga, anche il nuovo God of War è un gioco che fa della brutalità il suo punto di forza, e su questo aspetto possiamo rassicurare tutti coloro temessero che, con il cambio di stile, la nuova creazione di Sony Santa Monica potesse in qualche modo perdere la propria identità.

Il nuovo episodio è un God of War a tutti gli effetti, e il caratterino leggermente irascibile di Kratos si fa notare particolarmente quando, dopo un po' di colpi ben assestati, il dio della guerra riempirà un'apposita barra con cui attivare la proverbiale modalità Rabbia. In queste fasi, il giocatore potrà colpire i nemici con colpi dall'alto tasso distruttivo, utili per eliminare gruppi nutriti di avversari in pochi istanti, ma anche per infliggere danni ingenti in combattimento contro i giganteschi boss. Come negli episodi passati, non mancheranno infatti scontri contro enormi colossi che dovrete affrontare sfruttando sia colpi ravvicinati che attacchi a lunga gittata, sfruttando anche la collaborazione di Atreus. Queste fasi sono certamente emozionanti, ma complice l'assenza degli iconici Quick-Time Event, risultano probabilmente meno spettacolari rispetto al passato.

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LE TERRE NORDICHE Graficamente, siamo davvero al top. Nel corso della nostra prova, abbiamo speso un paio d'ore di fronte a una TV in 4K con tanto di HDR attivato, che ha donato all'avventura di Kratos e Atreus colori più vividi e credibili in quello che il più delle volte pareva un vero e proprio scenario da cartolina. Il gioco è uno spettacolo per gli occhi già dalle prime battute, e quando la regia si concentra sui particolari, sulla sofferenza di un Kratos provato ormai da mille battaglie e dal peso degli anni che si fa sentire, l'impressione è di trovarsi di fronte a un film interattivo.

La maggiore cura da parte degli sviluppatori verso la componente narrativa ha permesso di approfondire le sfaccettature dei due protagonisti e il difficile rapporto che li lega, con un paio di momento davvero suggestivi che ci hanno lasciato con un'incredibile voglia di scoprire come andrà a finire il loro viaggio. Stando alle parole di Cory Barlog, il creatore del gioco che ci ha guidato durante la nostra prova, quella che abbiamo vissuto è solo una piccola parte di un sentiero ben più complesso che si articolerà attraverso circa trenta ore di gioco. Se queste sono le premesse, siamo sicuri che il nuovo God of War si confermerà come l'ennesima perla creata da Sony in esclusiva per la sua console principale.

L'appuntamento con God of War è fissato al 20 aprile, quando il gioco debutterà sugli scaffali dei negozi italiani e in formato digitale su PlayStation Store. Restate sintonizzati per scoprire la nostra recensione in prossimità del lancio!

 

 

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