Xi Jinping è stato eletto per un secondo mandato come presidente della Repubblica popolare cinese dal 13esimo Congresso nazionale del popolo, carica che potrebbe mantenere a vita dopo la rimozione dalla Costituzione del limite dei due mandati. Xi è stato anche confermato a capo della potente Commissione centrale militare, mantenendo così la "trinità": segreteria generale del Partito, presidenza della Repubblica e della Commissione centrale militare.
I 2.970 delegati, riuniti nella quinta riunione plenaria, si sono espressi con voto unanime per il secondo mandato di Xi che, nel giuramento, si è impegnato "a difendere la Costituzione" e a essere "leale verso il Paese e la sua gente".
La cerimonia - Una cerimonia breve, tenuta con la mano sinistra sul testo emendato dalla riforma che ha rivisto ben 21 articoli e il braccio destro alzato con la mano chiusa a pugno: una procedura seguita per la prima volta per enfatizzare l'autorità e per manifestare il rispetto verso la Carta fondamentale.
Al fianco di Xi il vicepresidente Wang - Xi, 64 anni, diventato il leader cinese più potente dai tempi di Mao Zedong, potrà contare sul sostegno di Wang Qishan, eletto vicepresidente e "richiamato" in servizio dopo il pensionamento dal Partito comunista cinese nel congresso di ottobre 2017 per limiti d'età. A 69 anni, Wang, ex temutissimo "zar dell' anticorruzione", trasformerà la carica simbolica in una operativa con poteri reali come longa manus presidenziale.