SVOLTA NELLE INDAGINI

Tragedia di Piazza San Carlo, forse una rapina con spray urticante scatenò il panico

E' l'ipotesi che sta emergendo negli uffici della Procura di Torino. Si attendono le analisi su alcuni oggetti sequestrati per capire se ci siano tracce del liquido urticante

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Svolta nelle indagini sulla tragedia di Piazza San Carlo. La Procura di Torino dopo 9 mesi di indagini ipotizza che a generare il panico fu una rapina con spray urticante. Nella tragedia, la sera del 3 giugno 2017, una donna morì e 1.526 tifosi rimasero feriti in occasione della trasmissione della finale di Champions. Qualcosa scatenò il panico che innescò un fuggi fuggi generale e migliaia di persone rimasero schiacciate a causa delle transenne.

Per questo gli investigatori coordinati dal procuratore Armando Spataro, il procuratore aggiunto Vincenzo Pacileo e dal pm Antonio Rinaudo hanno fatto analizzare alcuni oggetti sequestrati dopo la tragedia. Si tratta di una borsa di pelle, un paio di pantaloni, una maglietta e un cappellino. L'esito degli esami se positivo al liquido urticante convaliderà l'ipotesi al vaglio dei magistrati.

Poche ore dalla tragedia già qualcuno aveva accennato alla questione dello spray urticante. Inizialmente si pensava a uno scherzo. Ma negli ultimi mesi lo spray al peperoncino è stato utilizzato come arma per rapine, soprattutto in luoghi affollati. Come scrive La Stampa, è già successo "al concerto di Elisa, per l'inaugurazione delle ex Officine grandi riparazioni, a ottobre, dove un ladro ha sfruttato il caos per fuggire dopo aver rubato alcune borsette. Oppure in occasione del Reload music festival di marzo, al Lingotto, con lo spray utilizzato per scatenare il panico e razziare zainetti, giacche e cellulari".